Bio e Natura

Le varietà OGM perdono i loro geni modificati nel lungo periodo

Le varietà OGM perdono i loro geni modificati nel lungo periodo

Le varietà di colza OGM resistenti agli erbicidi hanno la possibilità di riprodursi ma potrebbero perdere i loro geni ingegnerizzati

04 giugno 2024 | T N

Le popolazioni di piante di colza geneticamente modificate per essere resistenti agli erbicidi possono riprodursi e sopravvivere in ambiente naturale, ma potrebbero perdere gradualmente i loro geni ingegnerizzati, riporta un nuovo studio condotto da Cynthia Sagers della Arizona State University, negli Stati Uniti, pubblicato il 22 maggio sulla rivista ad accesso aperto PLOS ONE.

Il pericolo dovuto alla diffusione di piante OGM nell’ambiente sarebbe dunque minore di quanto ci si aspettasse.

Nel nuovo studio, i ricercatori hanno condotto un'indagine su larga scala delle popolazioni di colza geneticamente modificata che vivono lungo i bordi delle strade nel Nord Dakota, ripetendo un sondaggio che inizialmente hanno condotto nel 2010.

Hanno scoperto che il numero di piante di colza OGM rispetto al totale è in diminuzione.

È importante sottolineare che quasi un quarto delle piante selvatiche non era resistente e non conteneva transgeni - in aumento dal 19,9% nel 2010 al 24,2% nel 2021 - suggerendo che le popolazioni OGM potrebbero perdere i loro transgeni nel tempo.

I ricercatori suppongono che, dal punto di vista evolutivo, le piante di colza OGM siano in svantaggio rispetto a quelle selezionate in altre maniere oppure selvatiche.

Ulteriori analisi genetiche potrebbero aiutare a chiarire le origini delle piante e fornire maggiori informazioni su quanto a lungo i transgeni possono persistere nell'ambiente.

Secondo Steven Travers, co autore dello studio: "le popolazioni selvatiche e a lungo termine il mix (alcune transgeniche e alcune no) sono un fenomeno mondiale e come tali sottolineano la necessità di una maggiore ricerca su come funziona la de-domesticazione, la misura in cui essa colpisce le popolazioni naturali e i rischi che la presenza di transgeni potrebbe rappresentare per l'agricoltura.”