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LA PIOGGIA E LA NEVE STANNO ALLENTANDO IL RISCHIO SICCITA’ MA I TEMPORALI E LE GRANDINATE HANNO CREATO DISAGI E DANNI

E’ ritornata persino la neve in montagna. Il livello del Po e dei laghi è risalito ritornando nelle media del periodo. Si contano però i danni, centinaia di milioni di euro, con raccolti persi in molte regioni

02 giugno 2007 | T N

In ventiquattro ore è salito di due metri il livello del fiume Po al Ponte della Becca, mentre è caduta fuori stagione la neve in quota al Nord che è importante per il reintegro graduale delle falde idriche, dopo che al Nord Italia in inverno è stato registrato un deficit fino al 50 per cento delle piogge cadute. La caduta anomala della neve in tutto l'arco alpino e sulle cime più alte dell'Appennino, è molto importante in prossimità dell'estate per contribuire a scongiurare il rischio siccità.
In Piemonte la neve è arrivata fino ai 1500 metri di San Sicario dopo tre giorni di temporali e piogge e calo delle temperature in poche ore di oltre dieci gradi. In Lombardia, nelle Prealpi orobiche nel Bergamasco la neve è caduta anche sui pascoli sotto duemila metri di altezza, fatto che non si verificava da un quarto di secolo. Su tutto il Veneto si sono abbattuti temporali, vento e pioggia, sulle cime dolomitiche è nevicato intensamente. In Emilia la neve è caduta con abbondanza su tutte le cime appenniniche con il monte Cimone completamente ammantato dalla coltre. Brusco l'abbassamento delle temperature nelle zone interne abruzzesi, sulle vette dal Gran Sasso alla Maiella con intense nevicate mentre a Campo Imperatore si sono accumulati tra i 15 ed i 20 centimetri di neve fresca
La neve caduta sulle montagne sopperisce alla carenza di riserve idriche dovuta anche alla mancanza nel Nord Italia di bacini di captazione dell'acqua necessari per affrontare i mesi di siccità.
Solo il lago di Garda a Peschiera rimane 65 centimetri sotto la media storica che è stata invece praticamente raggiunta dai laghi Maggiore (Sesto Calende), Como (Melgrate) e da quello di Iseo (Sarnico) per effetto della pioggia caduta nell’ultimo periodo.

L'ondata di maltempo ha però provocato milioni di euro di danni soprattutto a causa della caduta di grandine che a macchia di leopardo nelle diverse regioni, e ha distrutto pesche, pere, mele, kiwi, clementine, orzo, ortaggi, granoturco e frumento.
Molto grave è il bilancio della grandine nelle campagne di Veneto, Friuli, Marche, Puglia, Calabria e Romagna con distruzione fino al 100 per cento dei raccolti nelle zone dove è caduta con inaudita violenza.
Un pericolo che potrebbe ripetersi in una fase particolarmente sensibile per le colture che dopo a seguito del caldo invernale record degli ultimi due secoli ha determinato un anticipo di maturazione.

Fonte: Coldiretti