Bio e Natura

COME PREVISTO IL GOVERNO DICHIARA LO STATO DI EMERGENZA IDRICA PER LE REGIONI DEL CENTRO NORD

Rassicurante, dopo le recenti piogge, la situazione idrica italiana ma con l’atto governativo verranno attivatati gli strumenti per poter intervenire tempestivamente. L’agricoltura preleverà 130 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto al previsto dal Po

05 maggio 2007 | T N

Dopo le forti piogge il livello del fiume Po al Ponte della Becca, dove confluisce il Ticino, è salito di 1,5 metri in sole 24 ore con l'arrivo del maltempo che ha portato un po' di sollievo alle campagne e ai fiumi e laghi che si trovano vicini ai minimi storici anche se non risolve il problema della siccità estiva per un deficit di precipitazioni accumulato negli ultimi 8 mesi compreso tra il 10 e il 50 per cento, a seconda delle diverse regioni.

La caduta della pioggia per essere utile ad alimentare le riserve idriche deve avvenire in modo costante e durare nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di aumentare i danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento portando con sé la parte superficiale del terreno e favorendo frane e smottamenti. Anche se le precipitazioni non saranno sufficienti a fugare tutte le preoccupazioni per il periodo estivo, la pioggia è comunque importante per le coltivazioni che si trovano in una fase di crescita particolarmente bisognosa di acqua per lo sviluppo e che contribuisce al risparmio nelle irrigazioni.

Nonostante qualche segnale positivo il Governo, il 4 maggio, ha decretato lo stato di emergenza per la siccità nelle Regioni del Centro-Nord. Lo ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Nei prossimi giorni saranno messi a punto - ha detto - tutti gli strumenti giuridici che daranno la possibilità di attivare ogni soluzione, in caso di necessità, per agricoltura ed energia elettrica".
"La Presidenza ha approvato l'ordinanza d'emergenza per il centro nord - ha detto il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio - come misura cautelare".
Anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta chiarisce che si tratta di un provvedimento "preventivo", visto che le indicazioni della Protezione Civile sono "rassicuranti".
“L’agricoltura farà la sua parte nel far fronte all’emergenza siccità”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro, che saluta con favore la proposta di risparmio del consumo idrico avanzata dal mondo agricolo, a pochi giorni dalla diffusione, a Bangkok, del nuovo rapporto sui cambiamenti climatici.

L'agricoltura e le società idroelettriche si sono infatti dette pronte a superare l'allarme siccità prelevando 445 milioni di metri cubi di acqua in meno.
In particolare i consorzi di bonifica si impegnano a prelevare 130 milioni di metri cubi di acqua in meno dal Po per la stagione estiva, mentre le società idroelettriche si sono impegnate a rinunciare a 315 milioni di metri cubi: di questi 245 milioni saranno rilasciati dai laghi artificiali prealpini e 70 milioni dai laghi alpini naturali.

Per ottimizzare l'uso dell'acqua in agricoltura è allo studio lo stop alle bollette prevalentemente forfettarie e il passaggio ai pagamenti a consumo: ''Le formule di pagamento a consumo - ha detto infatti il Ministro per le politiche agricole Paolo De Castro - incentivano il risparmio e il consumo virtuoso dell'acqua, anche se non necessariamente comportano un aumento dei costi”.
La formula ipotizzata sui consumi idrici a pagamento per il settore agricolo rientra tra gli '”interventi che il governo porterà avanti - ha specificato il ministro delle Politiche agricole - attraverso il dialogo con i consorzi di bonifica. C'è bisogno di miglioramenti in tutti i settori - secondo De Castro - e anche l'agricoltura può dare il suo contributo, a cominciare dalla nuove tecniche di irrigazione a goccia che consentono di risparmiare il consumo idrico. I piani di sviluppo rurale, appena approvati dell'Ue, hanno messo a disposizione - ha sottolineato infine De Castro - ingenti risorse per le regioni italiane, prevedendo incentivi alle nuove tecniche di irrigazione”.