Bio e Natura

VALORIZZARE LA RISORSA ACQUA DIVENTA INDISPENSABILE, MA SERVE PROPRIO UN’AGENZIA STATALE?

E' un bene sempre più prezioso e già da quest’anno si fa strada una possibile situazione d'emergenza. Dall’uso plurimo delle acque può arrivare un importante contributo alla tutela dell'ambiente. Si vuole creare un organismo per individuare e realizzare opere finalizzate alle attività irrigue

17 febbraio 2007 | R. T.

Dall'analisi su alcune città campione italiane emergono dati allarmanti. Novara, ad esempio, ha registrato un calo delle precipitazioni del 23,8% rispetto al 2005. Verona (- 15,6%), Capo Bellavista in Sardegna (- 28,3%), Roma (- 44,3%). Le temperature massime, in media, in tutta Italia, sono aumentate, rispetto al valore climatico, fino a 2° C, con punte più elevate al Nord, in Sicilia e in Sardegna. Anche le temperature minime sono salite. Il risultato è che negli ultimi 40 anni, l'alveo di magra del Po si è abbassato di circa 4 metri con gravi conseguenze per la stabilità delle strutture di difesa, per la navigazione, per le prese irrigue, per la manutenzione delle falde acquifere, per l'habitat della fauna ittica e l'ambiente.

“Nel bacino padano - ha detto il Presidente di Confagricoltura Vecchioni - occorre dunque una forte riorganizzazione del bene acqua. E la strategia non può concentrarsi esclusivamente sugli aspetti infrastrutturali, che richiedono costi di investimento elevatissimi e tempi di realizzazione estremamente lunghi. Occorre allora intervenire sulla domanda e sull’efficienza idrica”. In tale ambito, assume un rilievo determinante il dibattito sugli usi plurimi delle acque, che costituisce uno strumento di fondamentale importanza ai fini di un utilizzo razionale e parsimonioso di questo bene prezioso. Nell’uso plurimo rientra, tra l’altro, la possibilità di utilizzare le acque d’irrigazione per produrre energia idroelettrica “pulita”, fornendo un positivo contributo al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto, oltre che per soddisfare, con la stessa acqua, una vasta gamma di fabbisogni mediante l’approvvigionamento idrico di imprese produttive che, diversamente, sarebbero costrette ad attingere ad altre fonti attivando nuove derivazioni con conseguente depauperamento del patrimonio idrico.

In Commissione Agricoltura della Camera intanto è iniziato l'esame per l'approvazione della legge che istituisce l'Agenzia per l'utilizzo delle risorse idriche in agricoltura.
“Sono più di dieci anni - spiega il Presidente della Commissione agricoltura Lion - che all'individuazione e alla realizzazione delle opere finalizzate alle attività irrigue provvede un commissario ad acta istituito in seguito alla soppressione della Cassa dello Sviluppo del Mezzogiorno. Ma vogliamo uscire dalla precarietà e dall'inefficacia di questo istituto costituendo un organismo vigilato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che abbia i compiti e le risorse, per altro esistenti copiosamente a legislazione vigente, per svecchiare e sviluppare le nostre antiche opere idrauliche che risultano in gran parte in rovina o non terminate, provocando enormi sprechi delle risorse idriche o peggio l impossibilità da parte degli agricoltori di disporre dell'acqua per irrigare. L' obiettivo da raggiungere - prosegue - è anche la realizzazione di interventi aziendali volti al risparmio e all'utilizzo razionale delle risorse idriche tramite opere di raccolta e invasi delle acque piovane, recupero di quelle utilizzate nei cicli produttivi o delle acque reflue”.

Di acqua, in Italia, si torna a parlare sempre alla vigilia di gravi crisi.