Bio e Natura
IL FLOROVIVAISMO ITALIANO E’ UN SETTORE ATTIVO E VIVACE, RICCO DI NOVITA’ E CON FATTURATO IN CRESCITA
Nel 2006 aumento record del 9 per cento nella spesa degli italiani per fiori e piante. Anche di questo si parlerà a Euroflora, che incorona il Lazio per il miglior allestimento espositivo. Nuove opportunità da produzioni innovative di origine australiana
22 aprile 2006 | Graziano Alderighi
Nel 2006 aumento record del 9 per cento nella spesa degli italiani per fiori e piante. Eâ quanto afferma la Coldiretti, in occasione dellâapertura di Euroflora a Genova, sulla base dellâindagine Ismea-Ac Nielsen relativa ai primi due mesi dellâanno che evidenzia una netta crescita rispetto al 2005 quando, complessivamente, nellâintero anno sono stati acquistati fiori e piante per un valore complessivo di 2,3 miliardi di Euro, dei quali circa 1,3 per i fiori recisi ed un miliardo per le piante.
In Italia i principali acquirenti sono donne, casalinghe, lavoratori dipendenti o pensionati con residenza nel Nord Italia e in particolare nel Nord Ovest. Ma mentre gli acquirenti settentrionali, come anche quelli del centro Italia, preferiscono di gran lunga le piante in vaso, nel meridione si comperano più facilmente fiori recisi. Nonostante siano considerati un bene non essenziale, gli italiani non ci rinunciano anche se si trovano in difficoltà economiche e quasi un terzo degli acquirenti di fiori o piante dichiara di avere un reddito basso. La maggioranza assoluta (54 per cento) di chi acquista fiori o piante ha una età superiore ai 45 anni mentre i giovani con età compresa tra i 18 e i 24 anni sono appena il 10 per cento.
A differenza di altri settori come lâalimentare, il negozio di fiori rimane il luogo privilegiato per gli acquisti (44,2 per cento) seguito dai garden centre o dai vivai (20,2 per cento) e dai chioschi attrezzati (14,8 per cento), mentre solo il 7,2 per cento degli acquisti avviene nei super o negli ipermercati. Il florovivaismo è però - sottolinea la Coldiretti - anche un settore strategico dellâeconomia italiana per lâelevato grado di innovazione, per il notevole numero di giovani imprenditori e di donne presenti, per la capacità di creare e assorbire occupazione, per il notevole indotto che genera in termini di fattori di produzione, dalle serre ai macchinari. Di questo si parlerà peraltro giovedì 27 aprile 2006 alle ore 15 ad Euroflora nella sala verde centro congressi fiera di Genova convegno organizzato dalla Coldiretti âProfumo dâimpresa: donne e floricolturaâ.
âLo stand espositivo della Regione Lazio presente a Euroflora, la più grande manifestazione florovivaistica internazionale in corso in questi giorni a Genova, ha ricevuto oggi la medaglia dâoro per il miglior allestimento espositivoâ, lo ha dichiarato Daniela Valentini, assessore allâagricoltura della Regione Lazio. âQuesto premio ci riempie di estrema soddisfazione e testimonia le grandi capacità e potenzialità del settore florovivaistico del Lazio che stiamo cercando dalla Regione di valorizzare al meglio anche con lâistituzione della filiera flovivaistica.â
Sono circa venti le aziende agricole, provenienti principalmente dalle provincie di Roma e Latina, che hanno messo a disposizione le loro produzioni, in uno spazio espositivo di oltre 650 metri quadrati. Tante sono le varietà dei fiori provenienti dal Lazio che contribuiscono a creare unâatmosfera di colori e profumi di rara bellezza: calle rosa, gialle e arancio, orchidee, rose rampicanti, cespugli di bouganville, e poi gerani, petunie, piante di ulivi e di bambolo.
âIl florovivaismo nel Lazio contribuisce per circa il 5% al totale del valore della produzione agricola â prosegue la Valentini â Nella Capitale è concentrato il 45% delle aziende vivaistiche della regione ed hanno grande diffusione anche a Latina e Frosinone. Un ruolo importante è occupato in particolare dalle aziende del distretto pontino che dà occupazione a più di 2000 addetti. Un settore, dunque, con grandi potenzialità produttive, e con presenze imprenditoriali che capaci di utilizzare al meglio le caratteristiche ambientali e climatiche dei territori del Lazio. Questo premio dunque â conclude lâassessore â contribuisce a rafforzare la fiducia che abbiamo nel continuare a lavorare dalla Regione per lo sviluppo del comparto floricolo procedendo in primo luogo allâistituzione della filiera flovivaistica grazie alla quale il settore potrà avere il peso che merita.â
Nuove opportunità di sviluppo per la floricoltura di molte regioni italiane (con progetti già avviati in questo senso da Toscana, Liguria, Campania, Veneto e Puglia) possono provenire da produzioni innovative di origine australiana, di grande interesse sia sul piano âesteticoâ sia su quello produttivo, in termini di esigenze complessive di energia, di acqua o di fertilizzanti, di capacità di adattamento climatico e di impatto sullâambiente.
Dalle campanule rosa della Correa, a quelle giallo-arancio della Blandfordia, dai petali come raggi dellâActinotus, alle diverse specie di Anigozanthos, chiamate anche âzampe di canguroâ, fino alle affascinanti infiorescenze della Grevillea che conta oltre 300 specie, passando per i grandi fiori di Telopea, un arbusto che può raggiungere i 4 metri di altezza e che resiste anche a temperature abbastanza rigide, dato che proviene dalle zone montuose del sud-est dellâAustralia.
Sono solo alcune delle 41 piante, illustrate da un ricco apparato fotografico, contenute nel cofanetto di due volumi dal titolo âPiante ornamentali australiane a clima mediterraneoâ, pubblicato dallâArsia, lâagenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e lâinnovazione nel settore agricolo-forestale. La pubblicazione - che sarà in distribuzione gratuita per la stampa ad Euroflora, alla Fiera di Genova, dal 21 aprile al primo maggio, presso lo stand di Toscana Promozione â è a cura di Giovanni Serra, della Scuola Superiore di studi universitari e di perfezionamento SantâAnna di Pisa e di Claudio Carrai, dellâArsia.
âLa pubblicazione â sottolinea Maria Grazia Mammuccini, amministratore dellâArsia â intende offrire una risposta concreta alla complessa fase che sta attraversando il settore florovivaistico toscano, ma anche nazionale, con lâindividuazione di produzioni floristiche diversificate che possono rappresentare nuovi segmenti produttivi di rilievo. Un settore, quello del florovivaismo toscano che, pur riguardando il 3 per cento delle aziende agricole e occupando lâ1 per cento della SAU, copre un quinto del valore di tutta la produzione agricola regionale. Il lavoro - che rappresenta il primo caso in Italia di studio dettagliato su questo tipo di piante - scaturisce dalle esperienze maturate allâinterno del programma interregionale âSupporti per il settore floricoloâ, promosso e finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali e dalla Regione Toscana, nel quale lâArsia ha avuto un ruolo particolarmente attivo anche in termini di collaborazione con le altre Regioni coinvolte (Liguria, Campania, Veneto, Puglia), con istituzioni scientifiche australiane, con esperti del settore e produttori locali e lâattivazione, in Toscana, di ricerche in azienda per lâindividuazione delle possibilità di coltivazione e delle criticità â.
Il primo volume affronta gli aspetti da valutare nellâintrodurre materiale vegetale nuovo da altri paesi, con considerazioni relative al clima, allâinvasività potenziale, al rischio fitopatologico, oltre a valutazioni di tipo commerciale. Segue poi una serie di schede monografiche su 41 generi di piante, illustrate con una ricca iconografia originale realizzata dal fotografo botanico australiano Peter Abell. Molte di queste piante sono entrate ormai nel mix produttivo di molte aziende italiane; alcuni generi, come lâAcacia o lâEucalyptus sono coltivate e diffuse da molto tempo in Italia ma offrono un tal numero di specie da consentire di individuare prodotti innovativi. Altre ancora, come la Telopea, una delle proteacee più attraenti, è di recentissima introduzione in coltivazione.