Bio e Natura

LA COMMISSIONE EUROPEA SPINGE PER PRODURRE BIOCARBURANTI. ATTENTI ALLE FACILI ILLUSIONI

Le fonti di energia alternative non potranno sostituirsi completamente a quelle tradizionali, tuttavia possono ridurre l’inquinamento e la dipendenza dal gas e dal petrolio, contribuire ad abbattere le emissioni di gas serra, dare nuovi sbocchi agli agricoltori e aprire nuove opportunità economiche in vari paesi in via di sviluppo

18 febbraio 2006 | T N

“Non c’è mai stato momento migliore per perorare la causa dei biocarburanti - ha dichiarato Mariann Fischer Boel, Commissario all’Agricoltura e allo Sviluppo rurale - Il prezzo del greggio continua ad essere elevato; il protocollo di Kyoto ci vincola a rispettare obiettivi rigorosi e la recente controversia sull’importazione di gas russo ha sottolineato l’importanza di aumentare l’autosufficienza energetica dell’Europa. Le materie prime per la produzione dei biocarburanti possono inoltre offrire un nuovo sbocco agli agricoltori europei che, grazie alla riforma della PAC, sono ora liberi di diventare dei veri imprenditori.”

Il Commissario allo Sviluppo, Louis Michel, ha sottolineato le potenziali opportunità che la produzione di biocarburanti presenta per i paesi in via di sviluppo, in particolare per quelli interessati dalla riforma del settore dello zucchero. “Molti paesi in via di sviluppo si trovano naturalmente in una posizione privilegiata per la produzione delle materie prime da cui ottenere i biocombustibili, soprattutto i paesi che, per tradizione, hanno una forte produzione di zucchero. Grazie all’espansione del mercato UE dei biocarburanti avranno nuove opportunità di esportazione. L’UE li aiuterà a trarre il massimo da questa situazione con un sostegno al trasferimento di conoscenze e allo sviluppo del loro potenziale di mercato.”

I biocarburanti non sono tuttavia la soluzione tutti i problemi energetici
“Biocarburanti, biocombustibili solidi, biogas: l’agrienergia è una grande opportunità che va sviluppata, ma bisogna stare con i piedi per terra ed evitare facili illusioni. Bisogna essere molto realistici. Le agrienergie - ha sottolineato il Presidente della Cia Politi - non possono sostituire completamente le fonti tradizionali di energia. L’agricoltura resta soltanto una grande opportunità da valorizzare con adeguate e mirate politiche, sviluppando biocarburanti, biocombustibili solidi (come la legna), biogas.”

Una strategia comunitaria su sette pilastri
1) Incentivare la domanda di biocarburanti.
Nel 2006 verrà pubblicata una relazione sul possibile riesame della direttiva sui biocarburanti: gli Stati membri devono essere incentivati a promuovere i biocarburanti (compresi quelli di seconda generazione) e si dovrà prendere in esame la possibilità di introdurre obblighi in materia di biocarburanti. La Commissione ha presentato una proposta per incentivare la produzione di veicoli puliti ed efficienti sotto il profilo energetico.
2) Sfruttare i benefici ambientali.
La Commissione verificherà come i biocarburanti potranno contribuire al meglio a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, si adopererà per garantire la sostenibilità delle attività di coltivazione delle materie prime per i biocarburanti e riesaminerà i limiti fissati per il contenuto di biocarburanti presenti nella benzina e nel diesel.
3) Sviluppare la produzione e la distribuzione dei biocarburanti.
La Commissione incaricherà un gruppo apposito di valutare le opportunità offerte dai biocarburanti nell’ambito dei programmi di sviluppo rurale e incrementerà le attività di monitoraggio per evitare eventuali discriminazioni nei loro confronti.
4) Ampliare le forniture di materie prime.
La Commissione permetterà che la produzione di zucchero finalizzata alla produzione di bioetanolo benefici dei regimi di sostegno della Pac; valuterà le possibilità connesse alla trasformazione delle scorte di intervento di cereali; finanzierà una campagna d’informazione per gli agricoltori e gli imprenditori forestali; presenterà un piano d’azione sulla silvicoltura ed esaminerà la possibilità di utilizzare sottoprodotti animali e rifiuti puliti.
5) Potenziare le opportunità commerciali.
La Commissione valuterà l’opportunità di presentare una proposta per introdurre codici doganali distinti per i biocarburanti, tenterà di realizzare un approccio equilibrato nei negoziati commerciali con i paesi produttori di etanolo e proporrà emendamenti alla norma sul biodiesel.
6) Sostenere i paesi in via di sviluppo.
La Commissione garantirà che le misure per i paesi in via di sviluppo che aderiscono al protocollo sullo zucchero e interessati dalla riforma dell’Ue nel settore possano essere utilizzate per finanziare lo sviluppo della produzione di bioetanolo; realizzerà un pacchetto coerente di aiuti per i biocarburanti destinato ai paesi in via di sviluppo e valuterà come contribuire in maniera ottimale alle piattaforme nazionali e regionali per i biocarburanti.
7) Ricerca e sviluppo.
La Commissione continuerà a sostenere lo sviluppo di una “piattaforma tecnologica sui biocarburanti” portata avanti dall’industria che presenterà raccomandazioni sulle attività di ricerca da condurre nel settore. I biocarburanti saranno considerati altamente prioritari nell’ambito del Settimo programma quadro di ricerca, in particolare per quanto riguarda il concetto di “bioraffineria” – cioè la possibilità di trovare un utilizzo utile per tutte le parti dei vegetali – e i biocarburanti di seconda generazione. Grazie alle attività di ricerca a partire dal 2010 sarà possibile abbattere sensibilmente i costi. Attraverso il programma Energia intelligente per l’Europa la Commissione sosterrà l’introduzione sul mercato e la diffusione di tecnologie di dimostrata efficacia.

Fonti: Ue; Cia