Bio e Natura

E' ALLARME PANDEMIA. SE SI DIFFONDESSE IL VIRUS DEI POLLI, POTREBBE FARE UNA STRAGE INAUDITA

Qualcuno già parla della possibilità di 150 mila morti, solo in Italia. Molti esperti però rassicurano. "I Paesi industrializzati sono in grado di far fronte al virus N5H1" ha dichiarato Guy de The, dell'Istituto Pasteur di Parigi. Sono stati acquistati milioni di vaccini antivirali

17 settembre 2005 | Graziano Alderighi

Se l'influenza aviaria dovesse trasformarsi da epidemia in pandemia, passando da uomo a uomo anziché soltanto da animale a uomo, una volta arrivata in Italia provocherebbe 16 milioni di contagi, due milioni di ricoveri, 150 mila morti, finendo per mettere in ginocchio il Paese. Sono queste le previsioni diffuse dagli esperti internazionali riuniti in questi giorni a Malta per la II Conferenza europea sulla malattia.

Una previsione possibile, ma non è detto che si tratti di un'ipotesi probabile. Tra l'altro sono molti gli esperti che tendono a buttare acqua sul fuoco.
"Non creiamo falsi allarmismi: i Paesi industrializzati sono in grado di far fronte al virus N5H1- ha dichiarato Guy de The dell'Istituto Pasteur di Parigi - il vero pericolo scatta quando il virus infetta l'uomo: in quel caso, la trasmissione da uomo a uomo e' molto facile, la propagazione diventa veloce. Fino ad oggi, pero', abbiamo registrato solo alcuni casi di trasmissione all'uomo nel Sud-Est asiatico. Noi conosciamo perfettamente il virus lo monitoriamo costantemente e siamo in grado di scoprire ogni sua eventuale mutazione. La difesa e' duplice: con farmaci antivirali e con i vaccini''.

Tuttavia alcuni epidemiologi hanno sottolineato la possibilità che una volta che se il virus passa all’uomo adattandovisi e mutando, il contagio potrebbe avvenire come per la normale influenza, attraverso le vie aeree, con una diffusione molto rapida e non limitata.
Il ceppo H5N1, uno dei quindici sottotipi di virus dei polli, ha già manifestato la capacità di anche gatti e altri mammiferi. Inoltre nelle epidemie recenti, a partire dal 2003, è stata documentata la capacità di questo virus di contagiare anche gli esseri umani. Attualmente la trasmissione del virus avviene attraverso il contatto diretto tra pollo e l'agente patogeno, quindi si possono considerare a rischio, al momento, soltanto gli operatori negli allevamenti avicoli.
In Italia tuttavia non vi sono rischi. I controlli effettuati hanno accertato che l'influenza aviaria non ha raggiunto il nostro Paese e considerando che la produzione nostrana ci permette l’autosufficienza, non si ravvisano pericoli immediati per l'Italia.

Controlli, strategia farmacologia e informativa
L'intensificazione dell'attività di controllo rappresenta una risposta coerente con la necessità di valorizzare i primati qualitativi e sanitari nazionali anche grazie all'entrata in vigore dell'obbligo di etichettatura di origine delle carni fresche di volatili da cortile.

L'Italia ha puntato più sul vaccino che sui farmaci antivirali. Il 10 agosto, il ministero della Sanità ha sottoscritto tre contratti di prelazione con aziende farmaceutiche per la sperimentazione e l'immissione sul mercato di questi vaccini, per circa 35 milioni di dosi.
Ma un vaccino sarebbe davvero utile? Un vaccino generico è, ovviamente inutile, mentre, non conoscendo ancora quale tipologia di ceppo determinerà l'ipotetica epidemia potrebbero passare mesi per produrlo in quantità significative. La vaccinazione antinfluenzale con il vaccino in uso nella corrente campagna vaccinale, pur non conferendo una protezione specifica, è utile al fine di evitare l’eventuale coinfezione, ovvero la contemporanea infezione da virus influenzali umani e virus aviario.

Nel frattempo è stato approvato un decreto urgente che consente l'acquisizione di ulteriori scorte per circa sei milioni di cicli antivirali, in grado di coprire il 10% della popolazione. Un altro 10% riguarderà lo sforzo che dovranno fare le regioni.

La Società italiana di medicina generale ha già preparato un libro bianco e un opuscolo, destinati rispettivamente ai medici e ai cittadini per offrire un supporto scientifico e informativo in caso di emergenza. Entrambi saranno a disposizione entro la fine di settembre. L'opuscolo per i cittadini, 16 pagine in tutto, verrà distribuito negli ambulatori dei medici di famiglia.

In ogni Asl sarà nominato inoltre un commissario, che, in caso di dichiarazione di pandemia influenzale, avrà il compito di gestire l'emergenza. Non si tratterà di un manager con superpoteri, ma di una figura di collegamento con le regioni, il ministero, gli altri ospedali ed i medici di famiglia, per organizzare al meglio ogni intervento.