Bio e Natura
I microrganismi effettivi possono essere il futuro dell'agricoltura biologica
Uno dei problemi più rilevanti dei sistemi di coltivazione organica è la scarsa produttività. Recuperando una scoperta del 1970 è possibile superare questo ostacolo
02 marzo 2013 | R. T.
E' stata una scoperta fortuita quella del professor Teruo Higa dell'Università di Kyushu, in Giappone.
Nel 1970 pensò di verificare la possibilità di moltiplicare la produttività delle colture attraverso una simbiosi indotta con alcuni microrganismi.
In particolare lo studio partiva dal presupposto di rafforzare le piante, rendendoli più tolleranti ad alcune patologie, riducendo così il ricorso ai pesticidi.
Purtroppo però i risultati non furono quelli sperati e la ricerca archiviata.
Le colture di batteri furono sparse su un prato dell'Università ed ecco allora la scoperta. Laddove erano stati gettati questi batteri, dopo alcune settimane, l'erba era più verde e rigogliosa. Ciò che non era accaduto in laboratorio, durante i test scientifici, era invece accaduto in natura,
Lo studio proseguì e dopo vent'anni di ricerche, dunque, riuscì a far agire in modo efficace. un mix di svariati microrganismi, costituito fondamentalmente da lieviti miceti fermentanti e lactobacilli, che potevano aiutare a sconfiggere fenomeni degenerativi in agricoltura in modo naturale e senza danni per l'ambiente.
Li chiamò EM (Effective Microorganisms). Questi batteri possono indurre altri microorganismi, detti opportunisti, a stimolare l'attività vegetativa. Il processo di fermentazione provocato dai microrganismi crea un terreno fertile che favorisce la crescita e la qualità dell'alimento coltivato, evitando inoltre di inquinare il prodotto e il terreno.
La scoperta del professor Higa è però contestata dalla comunità scientifica internazionale.
Nonostante ciò in centosessanta paesi e anche in Italia, ormai da anni, qualcuno sperimenta la tecnologia EM con ottimi risultati, non solo nell'agricoltura.
Sono usati anche in cosmesi, sotto forma di creme, balsami e dentifrici e, lavorati assieme all'argilla e trasformati in cilindretti di ceramica,vengono usati per rivitalizzare l'acqua.
La tecnologia EM merita dunque di essere approfondita a livello scientifico affinchè si possa incrementare la produttività agricola in un modello di sviluppo sostenibile.