Massime e memorie
JOYCE E LA MOGLIE PUTTANELLA, TRA SCONCEZZE E SCOREGGE
Conosciamo per davvero le stranezze dei grandi scrittori? Il grande autore di Gente di Dublino scrisse alla compagna Nora Barnacle la sua voglia di possederla "in estrema nudità". Ora la lettera è stata acquistata da un privato a Londra per 350 mila euro
31 luglio 2004 | T N
Mia dolce puttanella, Nora, ho fatto come mi hai detto, cara mia piccola sporcacciona.
Le parti del tuo corpo che fanno sconcezze sono quelle che mi piacciono di più, ma preferisco il sedere, amore, alle poppe, perché fa una cosa così sporca.
Io penso, Nora, che riconoscerei dovunque le tue scoregge. Scommetto le riconoscerei perfino in una stanza piena di donne che scoreggiano. Fanno un rumore da ragazza, non come certe mogli ciccione che immagino scoreggino umido e ventoso. Le tue sono improvvise, secche e sporche come le farebbe una ragazza spiritosa, per gioco, di notte, in dormitorio. Spero proprio che la mia Nora voglia farmele sul viso, sì che io possa anche odorarle.
Buona notte, piccola Nora scoreggiante.
James Joyce
Testo tratto da una lettera di James Joyce alla moglie. La missiva è stata tra l'altro venduta alla 'asta da Sotheby's a Londra per 350 mila euro. Scritta il primo dicembre 1909, la lettera era indirizzata alla "Mia cara puttana dagli occhi strani" e si conclude con "Dio perdoni la mia follia, Jim".