Massime e memorie
L’uomo che mangia sui viali
Disfa il nodo del sacchetto e si dispone a mangiare, santificando il primo dono della giornata. Un racconto breve, e un'illustrazione, di Nicola Dal Falco
14 novembre 2009 | T N
à seduto con le gambe allungate sulla striscia dâerba e di platani che divide i viali, nellâombra sospesa di unâisola al centro della corrente. Disfa il nodo del sacchetto e si dispone a mangiare, santificando il primo dono della giornata.
Sceglie i bocconi, impugnando nella destra il coltello. Solo il braccio e la bocca si muovono insieme. Mastica, deglutendo piano. Sembra condire il pane dâaria, catturando profumi sparsi come se fosse ancora sotto la pianta del gelso.
La città non ha più mura dietro cui celarsi ma lui si è fermato lo stesso al di qua dellâinvisibile confine che taglia via la campagna, il vasto fuori della pianura: pastore transumante, in vista della porta che girando sui cardini apre e chiude il giorno come lâangelo del Signore.
à forse lui, grumo dâunto e di nervi, il segno mobile, il respiro, quel rumore di denti che indica il fosso tra lâoggi e il domani.
Nicola Dal Falco
Testo tratto da: Nicola Dal Falco, Il Cavaliere verde , I Libratti: link esterno