Massime e memorie
Il collezionista di vini nell'immaginario di Giuseppe Pontiggia
"E' difficile entrare nella mente degli altri", scrive il noto scrittore lombardo, in una interessante e ironica confidenza tratta da "Prima persona"
27 settembre 2008 | T N
Era un uomo riservato, schivo, malinconico. Raccoglieva etichette di vini di bottiglia, ma non aveva circoscritto la ricerca a una nazione, a una regione, a un vitigno. Per un collezionista sarebbe un errore fatale, ma forse lui non aspirava a esserlo. Eâ difficile entrare nella mente degli altri non meno che nella propria.
Aveva accumulato in uno stanzino pile di etichette, che esacerbavano le rimostranze di sua moglie, conscia della loro infruttuosità e defunta due anni prima di lui. Dopo di allora aveva cessato di raccoglierle, non si sa se per una pacificazione (o una vendetta) postuma.
Giuseppe Pontiggia
Testo tratto da: Giuseppe Pontiggia, Prima persona, Mondadori, Milano 2002