Massime e memorie

BELLA E MATTA COME UNA CAVALLA

24 gennaio 2004 | T N

Diceva che si era innamorato di lei senza averlo deciso, solo perché era bella e matta come una cavalla. L’aveva vista un giorno, mentre passava per i campi: lei stava raccogliendo le ciliegie sull’albero, e aveva la bocca nera di sugo. Aveva un vestito a fiori che le lasciava nude le spalle e il petto fino all’attaccatura dei seni, e la sua carne pallida di rossa aveva la compattezza della pesca. Biagio le aveva detto che chi mangia da sola si strozza, e Anita, dispettosa, gli aveva lanciato contro un mucchietto di ciliegie. Lui era sceso dalla bicicletta e si era seduto sulla terra asciutta con l’aria di chi ha tutto il tempo a disposizione. “Ma che vai cercando?” aveva chiesto Anita allegra.

Mariateresa Di Lascia


Testo tratto da: Mariateresa Di Lascia, Passaggio in ombra, Feltrinelli, Milano 1995