Massime e memorie

VIAGGIO NEL CORPO DELLA NATURA

13 dicembre 2003 | T N

"E' terribile la natura!", aveva detto Antonio Boschi a una giovane studiosa, che era andata a trovarlo nella sua casa di via Jan, dove ancora una quindicina d'anni fa abitava, in mezzo alle centinaia di quadri della sua raccolta. Antonio Boschi, che ben pochi conoscono, è stato uno dei maggiori collezionisti d'arte italiani.

(...) Ritorna in mente, girando per le sale della mostra, la frase di Boschi. Sì, perché l'informale era un'arte che non voleva raffigurare la natura, ma entrarvi. "Io mi avvoltolo dentro il paesaggio come un insetto", diceva Morlotti. Ed entrare dentro il corpo della natura significava sentirne i grumi di materia, l'intrico delle linee. Non si distinguevano quasi più orizzonti e colline, alberi e campi: il quadro diventava una superficie carica di pennellate grondanti, di macchie disordinate, di tasselli calpestati.

Elena Pontiggia

Testo tratto dal quotidiano "il Giornale" del 24 novembre 2003; "Viaggio nel corpo della natura con l'informale lombardo", articolo di Elena Pontiggia.