Massime e memorie
L'INCANTO DEL VIAGGIO DI NOZZE
01 luglio 2006 | T N
Eravamo completamente ubriachi di felicità , immersi in quella sorta di ebbrezza, di delirio, di tenerezza e dâincanto del viaggio di nozze che era seguito al nostro matrimonio, anche se avevamo avuto soltanto due settimane di ferie, dieci giorni per il matrimonio più una settimana di congedo ordinario. Certo, il matrimonio è la cosa più importante della vita, e anche per noi non câera nulla che contasse di più, come non chiedere qualche altro giorno? Ma il mio direttore, che è uno spilorcio, non mette certo a proprio agio chi va a chiedergli dei permessi, costringendolo a rispondere di ogni minimo dettaglio. Prima sulla mia autorizzazione c'era scritto due settimane di congedo, ma lui lâaveva corretto in una settimana, includendovi anche la domenica, e poi mi aveva detto, leggermente in imbarazzo: âSpero tornerete per tempo al lavoroâ. âCerto, certoâ avevo risposto, ânon possiamo proprio permetterci di dare fondo a tutto il nostro magro stipendio.â Solo allora, con un rapido tratto di penna, aveva firmato: il permesso era autorizzato.
Gao Xingjian
Testo tratto da: Gao Xingjian, Una canna da pesca per mio nonno, traduzione di: Alessandra Lavagnino, Rizzoli, Milano 2001