Massime e memorie
NEL CACATOR BUTTATELO
Saranno battute all'asta da Christie's il 15 giugno, a Roma, due manoscritti autografi di Giacomo Leopardi; si tratta di due poesie composte all’età di 12 anni, una delle quali è dedicata alla nonna, la contessa Virginia Mosca
03 giugno 2006 | T N
Di fiori un serto vivido, che Apollo a noi presenti
In Elicona è solito destar vaghi concenti.
E quei Poeti miseri che non san fare un corno
Fiori a raccor divertonsi per tutto il santo giorno.
A questo io stesso mâoccupo, che sono un di costoro,
E stanco poi distendomi sotto un opaco alloro.
Or dunque il frutto nobile della fatica mia
Umil presento, e inchinomi a Vostra Signoria.
Spero che in volto placido accetterete il dono
E dellâardir, che presimi darete a me perdono.
Prendetelo di grazia , e quindi se mai fia,
Che in un vasetto pongasi, o in quello che si sia,
Quellâacqua sì odorifera, quellâacqua istessa,
Al Precettor buonissima per celebrar la Messa.
Se dopo tante prediche che far non ne sapete
Nel cacator buttatelo, o dove mai volete.
Basta, che di riceverlo non isdegniate almeno,
Del resto cosa importami? Sarò contento appieno.
Giacomo Leopardi