Massime e memorie
UBRIACARMI D'ACQUA
01 aprile 2006 | T N
Ubriacarmi dâacqua era la mia felicità mistica e non danneggiava nessuno. Non esisteva alcuna esperienza che mi soddisfacesse tanto, dandomi la prova dellâesistenza di una generosità realmente inestinguibile. In un mondo in cui tutto era contato, dove anche le porzioni più esagerate mi sembravano dettate da un razionamento, lâunico infinito affidabile era lâacqua, rubinetto aperto sulla sorgente eterna. Non so se la potomania fosse una malattia del mio corpo. Ci vedrei piuttosto la salute della mia anima: non era forse la metafora fisiologica del mio bisogno dâassoluto?
Amélie Nothomb
Testo tratto da: Amélie Nothomb, Biografia della fame, traduzione di Monica Capuani, Voland 2005