Massime e memorie
DIETRICH BONHOEFFER E LA SUA TEOLOGIA DELLA FEDELTA' ALLA TERRA
Non ci sarebbe salvezza per gli uomini senza la salvezza della terra, quella nuova terra sulla quale abita la giustizia. Oggi - anmmette il teologo Jürgen Moltmann, rileggendo le opere del collega ucciso dai nazisti - facciamo politica mondiale, ma abbiamo bisogno di una politica della terra
18 febbraio 2006 | T N
Bonhoeffer ci condusse al di fuori di una devozione ecclesiale diventata sterile e ci aprì le porte a un'autentica mondanità , ci condusse dalla fede direttamente nella vita. La fedeltà alla terra è il motivo teologico per la sua nuova visione di un'«autentica mondanità » della fede cristiana; su questa terra fu issata la croce di Cristo, su questa terra avvenne la sua resurrezione e questa stessa terra diventerà l'abitazione della giustizia di Dio. Non c'è salvezza per gli uomini senza la salvezza della terra, quella nuova terra sulla quale abita la giustizia. Oggi facciamo politica mondiale, ma abbiamo bisogno di una politica della terra; facciamo economia mondiale, ma abbiamo bisogno di un'economia della terra; sviluppiamo il dialogo tra le grandi religioni, ma abbiamo bisogno di una religione della terra; «globalizziamo», parliamo di Internet, ma il globo è questa meravigliosa e fragile terra. Bonhoeffer non sapeva nulla della crisi ecologica, ma la sua teologia della fedeltà alla terra è una grandiosa teologia ecologica: l'ecologia è la dossologia della terra.
Jürgen Moltmann
Testo tratto dal quotidiano "Avvenire" del 9 febbraio 2006, "Io nel lager con Bonhoeffer", di Jürgen Moltmann