Massime e memorie

I MIEI SOGNI VEGGENTI

Un’altra grande prova poetica del cantore Hajdari con Maldiluna Dhimbjehene

18 giugno 2005 | T N

Sono vissuto sempre in mezzo ai miei simili
solitario ed estraneo ad essi
affascinato dalla mia follia
e dagli occhi teneri degli uccelli
celebrando le mie ceneri oscure e chiare
sotto la luce di una luna spaventata
testimone di atroci delitti
come un assassino in fuga
attraversando regioni di neve
rivendicavo a piena voce nel silenzio cieco e macabro
il mio potere
ridi tu mia valle
e nascondi il mio panico
sorgi tu mia collina
e copri il mio terrore
germoglia tu mia stagione funebre
e distruggi i miei sogni veggenti
con il pettirosso del cortile
che mi insegue nel bagliore del ghiaccio
divido il mio tormento.

Gëzim Hajdari



Testo tratto da: Gëzim Hajdari, Maldiluna Dhimbjehene, Besa (link esterno); pp. 152, euro 13,00