Massime e memorie

OMAGGIO A SAUL BELLOW

L'incipit del romanzo "Il re della pioggia" per ricordare il grande scrittore americano scomparso lo scorso 5 aprile

16 aprile 2005 | T N

Perché ho fatto questo viaggio in Africa? La spiegazione non è semplice. Le mie cose andavano sempre peggio e a un certo punto erano diventate un viluppo inestricabile.
Se ripenso alla mia situazione all'età di cinquantacinque anni, quando comprai il biglietto, vedo solo dolore. I fatti mi si affollano addosso, sì che ne avverto l'oppressione sul petto. Irrompono in fretta disordinata: i miei genitori, le mie mogli, le mie ragazze, la mia fattoria, i miei animali, le mie abitudini, i miei soldi, le mie lezioni di musica, i miei denti, la mia faccia, l'anima mia! Ed io urlo: "No, no, via maledetti, lasciatemi stare!". Ma non possono lasciarmi stare. Fanno parte di me. Son cose mie. E mi si ammucchiano addosso da ogni parte. E ne viene il caos.

Saul Bellow



Testo tratto da: Saul Bellow, Il re della pioggia, nella traduzione di Luciano Bianciardi, Feltrinelli 1963