Massime e memorie

LA STRAMILLENARIA INTELLIGENZA DEI CONTADINI

19 febbraio 2005 | T N

Oggi i popoli pasciuti potrebbero sfamare i malnutriti applicando le buone regole narrate nel capitolo sedici del Libro Esodo/Shmot.
Oggi un organismo di elementare fraternità internazionale potrebbe rispondere al bisogno pronunciando la magnifica frase del nutritore: "Eccomi, faccio piovere per voi pane dai cieli" (Esodo/Shmot 16,4).

Avviene piuttosto il contrario. Aziende di paesi pasciuti impongono il loro marchio di fabbrica sui semi santi e benedetti del riso, del grano, del mais, spacciandosi per loro autori. La stramillenaria intelligenza dei contadini del mondo capaci nel tempo di selezionare le varietà migliori, viene oggi confiscata da marchi di produzione che pretendono l'esclusiva del sapere corale della specie umana. Anziché nutritori, siamo in società con accaparratori di sementi, cellule base del cibo del mondo.
Se proprio non riusciamo a distribuire manna, almeno ci spetta l'opera di gustare il mestiere agli affamatori. Abolire i brevetti sulle sementi, sbrevettare il cibo indispensabile alla sopravvivenza, togliere il diritto d'autore dal pane del mondo.

Erri De Luca


Testo tratto da: Erri De Luca, "La parola fame", in Il cibo e l'impegno/2, I quaderni di MicroMega, n. 5/2004; Gruppo Editoriale L'Espresso, direttore responsabile Lucio Caracciolo