Massime e memorie

Il suo olio in breve aveva riconquistato il mercato

Lo sguardo di Bianca Garavelli sulla Maremma. “Ma questo… è l'Olivo della Strega! Il famoso olivo che dovrebbe avere più di tremila anni…

08 ottobre 2011 | T N

Il suo olio in breve aveva riconquistato il mercato. La sua azienda aveva ripreso il posto nel mondo che le spettava grazie all'antica tradizione.

A chi le chiedeva perché aveva rischiato tanto, e come fosse riuscita a muoversi con tanta apparente facilità in un mondo che doveva esserle estraneo, e in cui chiunque avrebbe avuto difficoltà a prendere le giuste decisioni, Cecilia rispondeva che aveva sempre un aiutante accanto a sé. E a chi le chiedeva chi fosse, lei sorrideva, enigmatica, senza rispondere. Dopo molti mesi e molte domande, al sorriso aveva aggiunto che si sarebbe capito l'importanza della tradizione nella sua vita dal simbolo, dal vero e proprio testimonial che aveva scelto per i suoi spot pubblicitari. Li avrebbe messi in produzione di lì a poco, perché alla tradizione bisognava pur unire la modernità. Così tutti avrebbero potuto vedere che testimone, più che testimonial, della sua promessa mantenuta, non poteva essere che il Grande Olivo. E che tutti condividessero con lei la sua bellezza poderosa, la sua forza scaturita da una contorsione sofferente.

«Ma questo… è l'Olivo della Strega!»

«Il famoso olivo che dovrebbe avere più di tremila anni…»

Le dicevano intorno voci diverse. Cecilia rispondeva sempre con calma che i nomi non avevano alcuna importanza, e che quello per lei era e sarebbe stato sempre il Grande Olivo della sua infanzia ritrovata.

Bianca Garavelli

 

 

Testo tratto da:

Bianca Garavelli, "L’olivo della Strega”,

in AA. VV., (a cura di Luigi Caricato),

Tutti dicono Maremma Maremma,

Edizione a cura della Provincia di Grosseto