Massime e memorie
In vigna e in cantina. Tutto continua e continuerà per sempre
Un concerto per lieviti, zuccheri e carbonica. Il piacere della vendemmia, nell'intenso racconto di Nicoletta Bocca. E' un momento che dura pochi giorni, quello della pienezza
01 ottobre 2011 | T N
In questo numero di Teatro Naturale abbiamo il piacere di ospitare un breve testo della viticoltrice Nicoletta Bocca, anima dell'azienda San Fereolo a Dogliani. E' una testimonianza che ha pubblicato sul proprio profilo facebook e che gentilmente ci ha concesso di riportare su queste pagine, a beneficio di noi tutti. (L. C.)
PURA BEATITUDINE
Ad un certo punto della vendemmia arrivano serate come questa in cui, quando tutto il lavoro è finito, i rimontaggi fatti, mastelli, secchi e pompe sciacquate, decidi di rimanere lì, di fermarti in cantina per goderti la soddisfazione dell'annata che ti sei portato a casa. Gli altri se ne vanno e dopo un po' quello che credevi fosse silenzio si riempie di un brusio profondo e sacrale. E' la fermentazione.
Ogni vasca dice la sua e non serve più nemmeno metterci l'orecchio contro. E come un grande e stupefacente suono che si espande ovunque, spingendo sulla volta della cantina. E' la forza della vita che trasforma, che ti sembra di non poter percepire preso nelle tue inutili cose e che invece procede inarrestabile.
E' un momento che dura pochi giorni, quello della pienezza di questo suono, in cui capisci che, che tu ci sia o non ci sia, tutto continua e continuerà per sempre. Ma invece di darti tristezza o senso di vuoto, questa cosa ti rassicura, perchè capisci che in questo giro della vita eterna devi esserci dentro per forza anche tu in qualche modo.
Allora torni a casa, perché il pensiero dell'eternità ti ha fatto venire appetito, ti cucini cinese come puoi con i pesci eccelsi del siciliano, e ti apri una bottiglia di Heimbourg di Zind Humbrecht del 1998. In fondo te lo meriti: tu, il concerto per lieviti zuccheri e carbonica, l'annata in cantina, le persone a cui stai pensando e a cui stai perdonando tutto, e che stanno, sfuocate, anche loro in questa beatitudine.
 Nicoletta Bocca
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