La voce dell'agronomo

QUANDO FAR CASSA VALE PIÙ DI UN PRINCIPIO

Approvato dalla Commissione Bilancio del Senato un emendamento che fa decadere il divieto di costruire per dieci anni nelle aree percorse dal fuoco. Esiste ancora un'etica istituzionale?

01 novembre 2003 | Alberto Grimelli, Alberto Grimelli

Prima di tutto i fatti: la notte del 23 ottobre è stato approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, nell'ambito della discussione dell'articolo 32 sul Condono edilizio, la proposta di far decadere l’art. 10 della legge quadro sugli incendi boschivi (353 del 2000). Fonte: WWF
“In un solo colpo il Senato elimina la parte più importante e innovativa della Legge Quadro sugli incendi – ha commentato Maurizio Santaloci, Vicepresidente del WWF Italia - che avrebbe permesso di allentare la morsa del fuoco sui territorio boschivi con un forte deterrente per episodi che sono per la maggior parte dolosi e legati a interessi speculativi. Ciò che stupisce di più e' il fatto che l'emendamento sia stato proposto proprio dal Senatore Luigi Grillo, ligure eletto nel collegio di La Spezia, originario della regione del nord Italia più a rischio per gli incendi secondo la Commissione Europea e dove, non più tardi di una settimana fa e' divampato per giorni un incendio gravissimo nell'entroterra di Sestri Levante che ha minacciato abitazioni, e l'incolumità delle persone".
Tutti i governi, di destra, di sinistra o tecnici, hanno usato misure una tantum per far cassa e supplire a congiunture economiche difficili. Tra queste, sicuramente, quella che è stata maggiormente adottata è il condono edilizio, quindi, non mi stupisce affatto che, in clima di recessione, anche il governo Berlusconi abbia deciso di utilizzare tale provvedimento nella finanziaria 2004. Moralmente è quantomeno discutibile premiare i soliti furbi che, violando la legge, hanno costruito abusivamente, tuttavia certe scelte, seppur impopolari, devono tenere di conto delle esigenze finanziarie dello Stato e delle spese che devono essere sostenute per sanità, istruzione e sicurezza. Mi auguro solo che, prioritariamente, siano state tagliate tutte quelle voci di costo, estremamente onerose, che rappresentano sprechi immani per i conti pubblici.
Quello che trovo assolutamente e indiscutibilmente riprovevole, è che vengano calpestati anche principi di rispetto della collettività e della proprietà pubblica. Le aree soggette a vincoli ambientali e paesaggistici o soggetti all’autorità della Sovrintendenza o dei Beni Culturali non dovrebbero soggiacere a misure eccezionali in quanto rappresentano un patrimonio duraturo e trasmissibile alle future generazioni.
Il principio, sancito nella legge quadro sugli incendi boschivi, che impedisce la costruzione in aree danneggiate dal fuoco è a tutela della collettività, come, d’altro canto, ribadito in una sentenza della Corte di Cassazione del luglio 2003. Spero quindi che l’assemblea del Senato e della Camera dei Deputati non ratifichino l’emendamento presentato dal sen. Grillo e approvato dalla Commissione Bilancio.