La voce dei lettori

Il naufragio per il comparto olio di oliva?

Monovarietale per molti è un termine straniero. Ci scrive Alberto Zurru, dalla Sardegna: il malumore, l’insofferenza? Sono sentimenti che vivo quasi quotidianamente

17 luglio 2010 | T N

Oli di oliva. Tutti sulla stessa barca, tutti destinati al naufragio! link esterno

Spett. le Redazione

Gentili Dottori Luigi Caricato, Barbara Alfei, Giorgio Pannelli, Antonio Ricci,
mi chiamo Alberto Zurru, ho 40 anni e da circa 13 anni passo, o perdo a seconda dei punti di vista o per quanto mi riguarda del momento, il mio tempo a coltivare l’oliveto di famiglia e con esso le mie speranze in Sardegna.

Sinceramente devo riferirVi che l’amarezza riportata nell’articolo in oggetto non mi ha assolutamente colpito, tutt’altro, “eccone altri “ ho pensato. Già!

Il Vostro malumore, l’insofferenza ecc. le vivo quasi quotidianamente ma non perché sono snobbato dal Dott. Tizio o dallo Chef Caio, no.

La realtà nella quale mi trovo a operare è ben diversa e certamente più avvilente se mi è concesso. La mia quotidianità è fatta da persone che in moltissimi casi, troppi, comprano al supermercato l’extravergine a € 2,19/ litro o chef di blasonate strutture che comprano marchi nazionali conosciuti e reclamizzati in tv a € 2,50/litro!

Monovarietale per molti è un termine straniero.

Sono convinto che se non si trova il mezzo comunicativo giusto, in senso lato, per spiegare alla gente cosa sia l’olio extravergine in generale, non andremmo da nessuna parte nel nostro settore, non possiamo pretendere di correre i 100 metri alle olimpiadi se non abbiamo imparato ancora a legarci le scarpe !

Abbiamo idea di quante persone fatte 100 conoscano la differenza tra olio di oliva e olio extravergine di oliva?

Ci riempiamo la bocca di made in Italy, di prodotti tipici italiani, DOP…. Tutte sciocchezze al servizio di interessi forti se gestite in questo modo. Se usassimo le stesse energie per educare, far conoscere, attrezzare e mantenere una sana cultura alimentare generale, nel rispetto dei gusti dei singoli, gusti con cognizione di causa intendo non dettati dall’ignoranza, dalla mancanza di termini di paragone, solo allora un dibattito relativo ad un argomento quale è quello da Voi proposto potrà dare i frutti che Voi per l’impegno profuso meritate di raccogliere ed i consumatori meriterebbero di godere.

Preferisco non andare oltre perché avrei bisogno di giorni e sono sicuro di aver trasmesso il mio pensiero.

Dimenticavo, a scanso di equivoci, l’oliveto che coltivo, ha una superficie di 40 ha, 39 ha dei quali monocultivar “ nera di gonnos” come la catalogava il Prof. Fontanazza o se preferite “ tonda di Cagliari “ varietà alla quale troppi la riferiscono, sbagliando.

Nel salutare cordialmente auguro a tutti buon lavoro

Alberto Zurru
Fattorie del Maestrale


Grazie per la preziosa testimonianza. C'è comunque spazio per l'ottimismo, occorre solo tener duro. E' questione di tempo, qualcosa si otterrà.
Gutta cavat lapidem, la goccia scava la roccia.

L. C.