La voce dei lettori

LETTERE DA MILANO, BAENA, TORONTO

20 settembre 2003 | T N

Caro direttore,
ho letto con curiosità l’editoriale dal titolo “Le basi per un pensiero rurale”. Lei, me ne sono accorto leggendola dai toni, lo ha firmato con la convinzione di chi crede possibile promuovere uno spazio di cultura e di pensiero anche in un mondo che appare per sua natura distante, e scostante io direi.
Non mi occupo di agricoltura. Sono un semplice osservatore esterno. Tanto curioso sì, ma ben lontano (ed estraneo) dalle problematiche che lei vuole evidenziare nella sua rivista. Lontano, scrivo, perché un semplice appassionato di natura e ambiente come me non ha certo l’abitudine (o l’occasione) ad affrontare questioni che non lo riguardano personalmente.
Sono stato colonnello dei carabinieri e ora vivo gli anni della pensione dedicandomi moltissimo alla lettura. Non sono un frequentatore di Internet e nemmeno ho pratica di computer. Se la leggo è con l’aiuto di una mia carissima nipote che insiste a spingermi in questa direzione, per me comunque impraticabile. Non immaginavo intanto le molte riviste pubblicate solo su Internet. Per me già questa è una vera scoperta. Però vorrei ritornare sul suo articolo. Non voglio essere petulante. L’ho molto apprezzato, sia chiaro. Ma le chiedo con grande franchezza: è proprio sicuro di avere dai suoi lettori, che a parte gli intrusi come me immagino siano degli addetti ai lavori, la risposta che lei va supplicando?
Mi scusi se adotto una parola così sconveniente, forse l’avrei potuta evitare. Ma deve sapere che amo dire e scrivere quel che penso, è più forte di me.
Per me il suo editoriale suona come una supplica. E’ come se lei dicesse: cari agricoltori unitevi, non fatevi abbindolare dai soliti noti. Usate la testa, non rinunciate al pensiero!
No, caro direttore. Mi spiace deluderla, lei non avrà mai dalla sua parte il mondo contadino. Forse nemmeno i giovani, se ve ne sono ancora disposti a lavorare la terra. Sa perché? La società industriale ha favorito il mondo operaio, perché ha raccolto coloro che intendevano liberarsi dal peso dell’oppressione. Forse molti di loro saranno pure finiti male, dalla padella alla brace, ma lottando hanno però conseguito nei decenni traguardi che il mondo agricolo ancora oggi non conosce.
Basta così, non vorrei dilungarmi. Però abbia la mia personale e convinta stima per i meriti di una battaglia che le posso assicurare è già persa in partenza.
Guadagnerà lettori, senza dubbio, ma non agricoltori con il desiderio di affrancarsi dai propri limiti.
Buona fortuna a lei e ai suoi collaboratori.
Francesco Monarca
Milano

Comprendo lo spirito della sua lettera, caro Monarca. Non la pubblico in prima pagina, come sarei tentato dal fare, perché vorrei che altri lettori, magari gli stessi chiamati in causa, scrivessero, senza la sua sollecitazione, altre lettere sull’argomento. Non lo faccio perché non vorrei spingere ulteriormente in questa direzione i lettori, forzandoli. Lo so, sono consapevole delle difficoltà nel promuovere una specifica cultura agricola, un pensiero rurale che finora non è mai stato elaborato. Sono ottimista però. In tanti, non in tantissimi, ci hanno scritto per complimenti e incoraggiamenti. E li ringraziamo vivamente. Nessuno finora mi ha tuttavia sostenuto in questa battaglia, che forse è già persa in partenza, lo ammetto. Ho però fiducia nei tempi lunghi. Il numero dei lettori cresce sensibilmente e questo ci conforta. Io, Grimelli e i collaboratori del giornale ci crediamo. Siamo speranzosi. Lei però non fugga la compagnia di sua nipote, così potrà seguirci e sostenerci navigando in Internet. Continui a scriverci. Abbiamo bisogno della voce dei lettori.
Luigi Caricato




Estimado Sr. Caricato
Es un placer haber conocido su trabajo después de una reseña del mismo en la revista española MERCACEI de cuya directora, Mª Dolores Peñafiel, soy buen amigo.
Mi nombre es Antonio Zafra y soy coordinador del Museo del Olivar y el Aceite que el Ayuntamiento de Baena (Córdoba) acaba de inaugurar.
Quiero felicitarle por su trabajo, y espero que podamos tener alguna colaboración en el futuro, especialmente si viaja usted a España. Me ha parecido muy interesante la presentación de sus trabajos en Internet, tanto en www.luigicaricato.net y muy en particular del proyecto Teatro Naturale cuya visión comparto plenamente.
Espero pueda comprender bien el texto en español
Le reitero mis felicitaciones por su trabajo.
Un cordial saludo
Antonio Zafra
Museo del Olivar y el Aceite, Baena, Córdoba, España.

Caro Zafra, grazie per le sue felicitazioni. Saremo felicissimi di instaurare con lei e il Museo del Olivar y el Aceite una fattiva collaborazione.
L. C.



Cara Redazione di “Teatro Naturale",
congratulazioni e complimenti per questo vostro settimanale on line, se non proprio originale, ma sicuramente alternativo. Validissimo per la trattazione delle tematiche e ancora, per la freschezza e la professionalità che traspare in alcuni articoli che ho avuto il piacere di leggere.
Al giornalista Luigi Caricato e a tutto lo staff redazionale, invio i più cordiali auguri di continuo successo.
Emilio Alusio
Direttore “Puglia Review”, Toronto, Canada

Caro Alusio,
un grazie di cuore anche a nome della Redazione. L’originalità di “Teatro Naturale” forse non traspare in Canada come in Italia. Consiste nel proporre ai lettori non una rivista di sola informazione, ma di pensiero.



Inoltre…

Ai numerosi lettori che ci hanno scritto in questi primi numeri di “Teatro Naturale” per esprimere complimenti e sentimenti di condivisione rinnoviamo il nostro grazie. Ora attendiamo soprattutto interventi sulle problematiche che proponiamo. Diventerebbe il segno evidente di un percorso comune