La voce dei lettori
Contro gli strumenti finanziari e a favore dell'economia vera
Come dice un anziano meccanico mio amico,"non è lontano il tempo in cui la gente dovrà tornare a chiedere il podere per andare avanti"
08 maggio 2010 | T N
Ciao Alberto,
sono un tuo collega di Perugia e vorrei provare a rispondere al tuo quesito:perchè il Conaf è sceso in campo con questa forza?
Ma tu sai che pochi giorni prima dello tsunami finanziario l'Epap ha acquistato dei pacchetti finanziari con dentro 25.000.000 di euro di Lemhan Brothers? Ma è possibile che oltre 500 milioni di euro sono tutti investiti in prodotti finanziari, meno ovviamente il meraviglioso palazzo a Roma dove i nostri manager lavorano? Ma non sarà il caso di pararci il di dietro e incominciare a investire in cose reali, aziende agrarie, centri di formazioni ecc.? L'idea di molti agronomi era probabimente questa, almeno a parole: in un mondo in cui la finanza si sta rivelando una grande insicurezza, e mi limito nell'espressione, bisogna asolutamente trovare altre strade, ma insomma siamo agronomi, geologi vogliamo mettere sti soldi nel mondo reale che meglio noi conosciamo? Come dice un anziano meccanico mio amico,"non è lontano il tempo in cui la gente dovrà tornare a chiedere il podere per andare avanti".
un saluto.
Giovanni Breccolenti
Caro collega,
nel corso dei mesi in cui ho approfondito la tematica Epap ho preso atto che la gestione dell'Ente è stata disastrosa. Un giudizio non condiviso da tutti, in primis dal Presidente Pirrello.
Sono invece lieto che tu abbia la mia stessa visione sia della passata gestione Epap sia delle motivazioni che hanno spinto il Conaf a scendere in campo in prima persona.
Quanto a differenziare gli investimenti è da sempre una strategia accorta e tutti nutriamo una certa disaffezione, senza tuttavia poterne fare a meno, verso la finanza e i suoi strumenti.
Per il nostro bene e un futuro sereno mi auguro che i neoeletti, compresi quanti sono stati rieletti dopo la passata gestione, sappiano correggersi.
Errare è umano, perseverare è diabolico
Alberto Grimelli