La voce dei lettori

L'agriturismo è un'opportunità?

Daniele Bordoni risponde a un invito a partecipare a un incontro di studio: sarebbe giusto mettere le persone che intendono iniziare una nuova attività ricettiva nelle condizioni più idonee per partire

08 maggio 2010 | T N

Sarei felice di ospitare il prossimo 7 maggio il sig Bordoni a Pietrabuona. Confagricoltura di Pistoia e la sezione provinciale di Agriturist hanno organizzato una mattinata di studio: l'agriturismo è un'opportunità?

Gli ospiti sono Regione, Provincia, Asl, APT, Comunità montane e aziende agricole del territorio.

Mi rendo conto che questo invito a Bordoni è un bello osare, ma perchè no?

Cordialità
Stella Galeotti Flori



Gentile Signora Galeotti Flori,

La ringrazio moltissimo dell'invito su un argomento che ha tutto il mio interesse. Purtroppo in quei giorni ho già un altro impegno legato al turismo, preso da molto tempo e non posso assolutamente mancare. Mi auguro vi saranno altre occasioni e, in tal caso, le assicuro che farò di tutto per intervenire, sempre che la comunicazione mi arrivi con un certo anticipo, in modo che abbia la possibilità di programmare l'impegno.

Ritengo che l'intero settore del turismo italiano debba fare profonde riflessioni sulle politiche (o sulla mancanza di esse) in questa materia.

Ad esempio, la percezione, pervenutami dagli operatori e turisti stranieri nei confronti dell'Italia, incontrati e intervistati in occasione di fiere europee, è stata quella di un Paese "caro". Tutti, unanimemente hanno affermato che l'Italia resta una meta di valore, ma pochi possono permettersela. Ho affermato più volte in diverse occasioni di dibattito pubblico che dovremmo avere una politica di prezzi, che non mi risulta che ci sia, con campagne basate anche su questo e rivolte in primo luogo al recupero dei mercati più vicini a noi tradizionalmente. Questo aiuterebbe a ridurre il fenomeno della stagionalizzazione, integrando l'offerta ricettiva con iniziative di supporto, come corsi di lingua italiana, corsi di cucina (magari Toscana), corsi d'arte, sotto forma di veri e propri stage, che potrebbero attirare il turismo nelle stagioni meno richieste. Ho notato che quando alcune di queste iniziative ci sono, poi nel resto dell'Europa e del mondo non se ne sa quasi nulla e qui entra in gioco il problema di una comunicazione più efficiente.

Questo sono solo alcuni dei tanti spunti di riflessione che dovrebbero animare il dibattito sul turismo.

Poi, dal lato delle istituzioni c'è l'evidente contraddizione emersa sia nel mio ultimo articolo ( link esterno) , che in alcune osservazioni precedenti di lettori (link esterno): Si vuole promuovere un'attività ricettiva che riavvicini i giovani alla terra, ma poi si pongono regole così rigide ( e le assicuro che in Europa, Francia inclusa non sono certo così) al punto che diventa costosissimo iniziare una nuova attività.

Mi permetta poi ancora di osservare, anticipando coloro che affermano che esistono finanziamenti pubblici ed incentivi, che forse sarebbe meglio mettere le persone che intendono iniziare una nuova attività ricettiva nelle condizioni idonee per partire, facendo risparmiare denaro a loro e a coloro che concedono gli incentivi.

Cose da dire ce ne sarebbero molti altre. L'esperienza di viaggiatore maturata negli ultimi 35 anni della mia vita, girando il mondo, mi ha permesso di acquisire una percezione sulle caratteristiche dell'accoglienza turistica che hanno alimentato e continuano ad alimentare il mio interesse anche su altri aspetti del turismo.

Cordialità

Dr. Daniele Bordoni