La voce dei lettori

Dura replica alle astiose accuse contro l’Onaoo: “meglio informarsi prima”

Le critiche di un lettore, la risposta della nota organizzazione di Imperia: “E’ riconosciuto capo panel colui che ha un panel, altrimenti è solo capo di se stesso e i corsi e le sedute dallo stesso organizzate non hanno alcun valore”

24 aprile 2010 | T N

Lo scorso sabato abbiamo pubblicato una lettera di Andrea Almici (Sedute di assaggio certificate, le contraddizioni di Onaoo: link esterno), di seguito la pronta reazione della nota organizzazione di assaggiatori d’olio di oliva.



Strano questo “cahier de doléances” (link esterno), che sembra motivato più da astio verso Onaoo che da comprovate e reali conoscenze del complesso mondo dell’assaggio professionale degli oli d’oliva.

Non conosciamo lo scrivente, in quanto non associato e mai incontrato nelle numerose attività che ci vedono attori in ogni parte del mondo.

La storia di Onaoo è ormai antica, la scuola ha tracciato un percorso serio e sempre scientificamente adeguato per offrire contenuti tangibili a chi voleva iniziare un percorso serio e onesto sulla valutazione organolettica degli oli; è ancora vivo il ricordo dei maestri fondatori – Nanni Ardoino ed Italo Lanfredi – che con le loro lezioni magistrali diffondevano una conoscenza acquisita in una vita di lavoro che li aveva portati in giro per il Mediterraneo, assaggiando e selezionando fiumi di olio, realtà neanche lontanamente immaginabili per i tanti soloni contemporanei che pretendono di dettare regole.

Sin dalla sua fondazione, nel 1983, Onaoo prevedeva due categorie associative, gli assaggiatori e gli assaggiatori professionisti, quest’ultima categoria – ambitissima - frutto di una selezione, addestramento e controllo costante; in breve, non si diventava “professionisti” per semplice partecipazione ai corsi di qualificazione, ma a seguito del superamento di prove sensoriali basate su test di ordinamento, duo-trio etc., ma soprattutto dopo una lunga formazione sulle caratteristiche negative degli oli, ovvero i difetti, che perfettamente dovevano essere conosciuti e appresi dai candidati aspiranti assaggiatori.

Tutto ciò ben prima che entrasse in vigore il Reg. CE n. 2568/91 e il suo All. XII.
Onaoo continua, fiera, su quella via, soprattutto forte della conoscenza dei numerosi fondatori di altre realtà, passati sui nostri banchi.

L’interpretazione, tutta italiana, della normativa Coi finalizzata alla creazione di un elenco degli assaggiatori, ci ha sempre visti molto critici.
Qualche chiarimento: il Coi, definendo 2 sedute al giorno con 4 oli ciascuna, si riferisce alla condotta di un Panel ufficiale, e non ad un momento formativo che deve essere eseguito dal Capo Panel in funzione di una selezione, addestramento e controllo degli assaggiatori, che andranno a fare parte del Panel.

L’importante non è l’iscrizione all’elenco degli assaggiatori, come abbiamo già detto saturo e non controllato, l’importante è portare le persone che partecipano ai corsi a imparare ad assaggiare, riconoscere gli oli difettosi, riconoscere gli attributi negativi e la loro origine, conoscere la vita di un olio, sempre mantenendo un approccio “super partes”; tutto ciò si può imparare solamente con tanto allenamento, ma soprattutto avendo come “maestri” persone capaci (non perché iscritte ad un elenco e che magari hanno frequentato un Corso da Capi Panel); ricordiamoci che la Dr.ssa Bernadette Pajuelo, che forse pochi ricordano, oppure addirittura non hanno mai conosciuto, grande e preparatissimo esponente del Coi - ha sempre sostenuto che è RICONOSCIUTO CAPO PANEL COLUI CHE HA UN PANEL altrimenti è solo Capo di se stesso ed i corsi e sedute dallo stesso organizzate non hanno alcun valore.

Prima di emettere condanne, sarebbe meglio informarsi.


Onaoo
ORGANIZZAZIONE NAZIONALE ASSAGGIATORI OLIO DI OLIVA
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