La voce dei lettori
Comparto olivicolo, una lunga e cieca pazienza
Ci scrive Ettore Congedi: il 100% italiano? Non è cambiato molto, anzi è diminuito il prezzo dell’olio all’ingrosso, portando sostanzialmente una profonda incertezza tra gli operatori
20 marzo 2010 | T N
Quanto annunciato anzitempo si è verificato nel corso degli anni. Il mio approccio riguarda il settore olivicolo in particolare, anche se la situazione si presenta in maniera analoga in altri ambiti.
Quello di cui vorrei occuparmi e analizzare, riguarda ciò che realmente è stato fatto a tutela dellâOlio Extra Vergine di Oliva certificato â100% italianoâ, prima che entrasse in vigore lâattuale regolamento CE n. 182/2009 creato a tutela del consumatore finale ove indica il paese e lâorigine della provenienza dellâolio e per aiutare i produttori a dare un giusto prezzo al prodotto Italiano. Ciò ha dimostrato nel corso degli anni, prima dellâentrata in vigore del regolamento e successivamente allâattuazione dello stesso, che non è cambiata affatto, anzi è peggiorata perché il prezzo dellâolio allâingrosso è diminuito, portando sostanzialmente una profonda incertezza tra gli operatori che già persisteva da molti anni.
Ciò si traduce nel non investire in agricoltura, creare nuova disoccupazione , abbandono e successivo degrado ambientale anche con gli aiuti economici dellâAGEA a sostegno. Produrre oggi in Italia non conviene più in quanto i costi non rappresentano più fonte di guadagno né per gli agricoltori, né per le aziende di trasformazione.
Quella che oggi rappresenta una crisi del settore agricolo ha rappresentato un analoga situazione in altri settori che dapprima hanno rappresentato lâeccellenza Italiana come il tessile,lâabbigliamento e calzaturiero e che oggi sono state costrette a de localizzare le produzioni in paesi terzi, dove i costi di produzione permettono loro di essere più competitivi e avere maggiori profitti.
Lâagricoltura mi permetto di dire che avrà una fine un poâ diversa in quanto non può essere localizzata, bensì se non si adotteranno politiche diverse di quelle adottate sin ora dai vari ministeri che si sono succeduti
Ettore Congedi