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Le cattiverie di Unaprol all'indirizzo di Federolio

Ci scrive Gennaro Forcella, il presidente della Federazione nazionale del commercio oleario: quando si tratta di ottenere finanziamenti, non brilliamo mai, e non perché non si richiedano o non si vogliano. Chissà perché…

27 febbraio 2010 | T N

Il presidente di Federolio Gennaro Forcella

Leggo una dichiarazione degli amici dell’UNAPROL polemica con “Teatro Naturale” ma, nella sostanza, alquanto cattiva anche con Federolio, annoverata tra “i soggetti … più avvezzi a frequentare aule di Tribunale per impugnare decreti sulla trasparenza dell’origine che non per promuovere l’olio di eccellenza made in Italy”

Traggo da tutto questo l’ulteriore conferma di quanto sia importante la comunicazione.

Certo gli amici di “Agrisole” l’hanno fatta proprio grossa, quando con molta disinvoltura hanno titolato “Federolio boccia l’etichetta d’origine” un articolo sulla posizione della Federolio, posizione che è esattamente all’opposto di quanto dicono sia quell’infelicissimo titolo sia l’UNAPROL.

Insomma è facile capire che la Federolio è favorevolissima alla normativa comunitaria sull’obbligo della designazione dell’origine per gli oli di oliva vergini ed extravergini ed è invece contraria al decreto ministeriale che in relazione ad esso è stato varato. E questo perché il decreto impone a commercio e confezionamento un’infinità di oneri amministrativi da cui esonera la stragrande parte dei produttori con buona pace di tutte le dichiarazioni del Ministro sull’importanza della tracciabilità e sulla volontà di non fare sconti a chicchessia in nome della suddetta tracciabilità.

Per ciò che riguarda l’eccellenza dell’olio extra vergine di oliva italiano e a quanto la Federolio fa oggi a tale riguardo (e dunque a prescindere da quanto – ed è tanto – ha fatto nel passato), vorrei solo limitarmi a dire che stiamo per chiudere un accordo interprofessionale con le organizzazioni del settore olivicolo (ahimè diverse dall’UNAPROL) proprio per premiare il prodotto nazionale in grado effettivamente di conseguire maggiori standard qualitativi.

Ma la Federolio non si limita a questo dato che opera ormai – sia come organizzazione sia con importanti imprese ad essa aderenti – nel ben noto Consorzio “Q verde” che ha di mira in generale la valorizzazione dell’olio extra vergine di oliva e nell’ambito della cui operatività sempre più spazio troverà la valorizzazione del prodotto nazionale.

Su una cosa però l’UNAPROL ha ragione: quando si tratta di ottenere finanziamenti, la Federolio non brilla mai e non perché non li chieda o non si interessi alla possibilità di ottenerli. Chissà perché…

Per il resto, tra titoli infelicissimi di “Agrisole” e polemiche dell’UNAPROL forse la cosa migliore è riproporre, perché tutti ne prendano buona nota, il testo affidato proprio a “Teatro naturale” poche settimane orsono: link esterno

Gennaro Forcella
Presidente Federolio


Chissà perché alcuni sono più bravi a prendere finanziamenti. Me lo chiedo ogni santo giorno, ma in fondo tutti hanno una risposta di cui sono certi.

Riguardo ad Agrisole, lascio a loro la risposta, che ospitiamo volentieri.

Grazie per averci segnalato le dichiarazioni polemiche di Unaprol sul nostro conto, di cui non ci eravamo accorti.

Ci auguriamo che i toni cambino e che si torni alla calma. Chissà, magari riprendendo quella lontana idea del "Risorgimento dell'olio italiano", un progetto troppo frettolosamente abbandonato da Unaprol.

Il mondo dell'olio ha bisogno di unità per continuare ad andare avanti. Ci vorrebbe un gesto di distensione, e un po' di umiltà, da Unaprol. Non sono gli altri a rifiutare il dialogo e ad essere ostativi.

L. C.



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