La voce dei lettori
Salviamo gli extra vergini Dop dal 100% italiano
Dopo l'intervento del presidente del Consorzio Dop Riviera Ligure, è la volta di Francesco Bonfio e Andrea Bertazzi. Il messaggio è netto: solo gli oli Dop sono certificati e tracciabili al 100%
23 gennaio 2010 | T N
Leggo su Teatro Naturale dell'accorato sfogo di Francesco Bruzzo (link esterno), che saluto e di cui ho ricordo di grande simpatia.
Sono Francesco Bonfio past presidente del Consorzio Terre di Siena Dop.
Non ho alcun incarico ufficiale per poter sostenere il Presidente Bruzzo ma gli voglio far giungere la mia totale solidarietà e il mio completo appoggio appoggio in questa battaglia. Sono anche certo che l'attuale Presidente della Dop Terre di Siena Franco Bardi, persona sensibile e preparata, non esiterà ad affiancarlo nella battaglia. Perchè di tenzone si tratta. Se non segnamo il definitivo confine fra oli Dop e gli altri, le Dop si estin gueranno per consunzione.
Il messaggio è netto: solo gli oli Dop sono certificati e tracciabili al 100%. Non solo non servono altri bollini tantomeno con suggestivi sotantivi "verità " per elevare il prodotto, sono anzi dannosi perchè al consumatore che vuole notizie chiare e concetti semplici, va detto che l'unico olio affidabile è quello con la Dop. Punto.
Fare altro è mestare nel torbido. Chi vuole la garanzia di una origine e della qualità organolettica collegata con quel territorio d\'origne DEVE scegliere un olio DOP. Punto.
Certo mille ostacoli sono ancora da superare. L\'industria , che vuole l'affossamento del concetto di origine, lavora contro questa affermazione. Perfino i consumatori più attenti, per lo meno si suppone, come quelli che seguono ed scrivono su un blog di enogastronomia dove di recente sono intervenuto link esterno penultimo commento all'intervento 9.
Cordilai saluti
Francesco Bonfio
Egr. Direttore,
ho letto la lettera del Presidente del Consorzio Riviera Ligure Francesco Bruzzo (link esterno) e poi lâarticolo allegato, pubblicato sul âSole 24 oreâ: concordo pienamente sulle riflessioni e osservazioni di Bruzzo.
Anche il Consorzio Dop Garda ha preso posizione nei mesi scorsi, riguardo allo stesso tema. Lo ha fatto in diverse occasioni, sia difendendo il lavoro e i sacrifici fatti dai produttori, per costruire e far conoscere e crescere le Dop e le proprie aziende, sia esaltando il legame con il territorio di provenienza, spesso legato, questo, in molte zone, a uno sviluppo turistico, tutti elementi essenziali, questi, per spingere e consolidare la nostra economia attuale e futura.
Le Dop sono una realtà vincente, e lottano come leonesse per sopravvivere, facendosi largo tra chi vorrebbe dominarle, accantonandole allo scopo di sfruttare la strada da esse costruita con successo.
Câè da dire che spesso chi non produce le Dop ha tuttavia la pretesa di voler imporre le proprie idee sulle decisioni, limitandone la crescita.
Ora, non si vuole andare contro le scelte di nessuno, ma credo sia essenziale fare una riflessione sul modo di agire facendo le scelte migliori per i produttori e per chi mantiene in essere lâolivicoltura, tenendo conto delle diverse zone di produzione.
Ringrazio il presidente Bruzzo per aver scritto la sua lettera, con parole sincere e forse anche un poâ amareggiate.
Andrea Bertazzi
Presidente Consorzio Garda Dop