La voce dei lettori

AGECONTROL. PERMANGONO DUBBI E PERPLESSITÀ

19 giugno 2004 | T N

Egregio Direttore,
consultando le pagine elettroniche del vostro sito Internet www.teatronaturale.it , ho avuto il piacere di trovare un articolo pubblicato il 31 maggio scorso, titolato “La sfida di Agecontrol? Ritagliarsi un nuovo ruolo”, a firma di Ernesto Vania, concernente la presentazione del Rapporto Agecontrol per la campagna 2002/2003 tenutasi presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, l’11 maggio u.s. alla presenza dell’On. Ministro Gianni Alemanno e del Presidente dell’Agea Avv. Antonio Buonfiglio.
Dalla lettura dell’articolo ho avuto modo di apprezzare l’attenzione con cui l’autore ha saputo presentare, seppure in estrema sintesi, i dati statistici più significativi dell’attività svolta dall’Agenzia.
Per quanto attiene la parte dell’articolo relativa alle prospettive future per l’Agecontrol illustrate, nel corso della presentazione, dal Ministro, dal Presidente dell’Agea e dal Presidente dell’Agecontrol, ritengo opportuno rappresentarLe alcune riflessioni.
In primo luogo va precisato che, a seguito dell’approvazione della riforma dell’Ocm olio di oliva, non è previsto che le Agenzie di controllo vengano chiuse, bensì che cessi il cofinanziamento comunitario (pari al 50%) delle spese che queste sostengono per lo svolgimento dei loro compiti.
Al riguardo va considerato che finora la partecipazione finanziaria della Comunità europea, se da un lato ha rappresentato un’opportunità di rilievo per lo Stato italiano consentendo allo stesso di dimezzare il proprio impegno economico per mantenere una struttura di circa 200 dipendenti, ha anche rappresentato un grosso vincolo al suo pieno utilizzo per soddisfare esigenze nazionali di controllo anche in settori diversi da quello degli aiuti a favore dell’olio di oliva.
Lo scenario che si apre per il futuro dell’Agecontrol è dunque quello di mettere a disposizione delle Amministrazioni all’agricoltura, sia centrali che regionali, un patrimonio professionale ed organizzativo di tutto rilievo non solo nel tradizionale settore oleario (che comunque continuerà a sussistere con specifiche esigenze di controllo) ma nel più ampio contesto del comparto agroalimentare.
In questo più ampio contesto, è peraltro generalmente nota l’insufficienza dell’attuale sistema di controlli e, quindi, auspicabile – anzi inevitabile- che le Amministrazioni competenti ne prevedano una adeguata riorganizzazione.
In relazione poi a quanto riportato a conclusione dell’articolo circa ”La preoccupazione degli addetti ai lavori è che l’Agecontrol diventi l’ennesimo carrozzone con funzioni analoghe a quelle di altri organi pubblici, vedi Repressione Frodi o Agenzia Dogane, che questo moltiplichi la burocrazia aziendale, già imperante, e che vengano a moltiplicarsi le occasioni di contrastanti interpretazioni delle normative tra i vari enti, generando un clima di nocivo terrorismo su tutto il settore agricolo” occorre precisare quanto segue.
L’Agecontrol è innanzitutto un Organismo, operante già da 18 anni, che ha svolto costantemente i propri compiti con l’apprezzamento delle competenti Istituzioni comunitarie e nazionali, acquisendo, peraltro, di recente anche l’accreditamento Sincert come Organismo d’Ispezione conforme alla norma Uni Cei En 45005.
Negli anni l’Agenzia ha inoltre progressivamente promosso e sviluppato, a completamento dell’attività diretta di controllo, una intensa azione di natura preventiva nei confronti delle categorie di soggetti sottoposti a controllo. I riscontri positivi a questa impostazione sono stati numerosissimi e testimoniano l’accettazione, ormai unanime, del modello operativo dell’Agecontrol da parte degli addetti ai lavori.
La prospettiva che l’Agecontrol continui a svolgere la sua missione estendendo i propri compiti in altri settori, non può-e nodeve- quindi creare preoccupazioni, bensì rassicurare che, con il suo contributo, si realizzi un sistema di controlli moderno, efficiente, efficace e attento anche alle esigenze dei soggetti controllati.
A conclusione della presente, nel ringraziarLa ancora, per lo spazio che ha voluto dedicare all’Agecontrol, mi auguro che si presenti una prossima occasione per una reciproca conoscenza personale.

Ignazio M. Sestili


Grazie per la sua circostanziata lettera. Siamo onorati di pubblicarla. "Teatro Naturale" si propone di essere una rivista di pensiero, aperta perciò a più fronti di lettura e di indagine. Le risponde l'estensore dell'articolo, Ernesto Vania.
Luigi Caricato


Egr. Dott. Sestili,
La ringrazio per gli apprezzamenti dimostratami e colgo l’occasione della Sua gradita lettera per alcune precisazioni e per esplicare meglio il mio pensiero, brevemente riassunto nella frase da Lei citata.
Ritengo che, anche se formalmente la Ue non abbia decretato lo scioglimento delle agenzie di controllo per gli aiuti all’olio di oliva, la cessazione del cofinanziamento e le dichiarazioni di numerosi Ministri agricoli e dello stesso Commissario Fishler indichino chiaramente la volontà di Bruxelles di considerare, nell’ottica della nuova Ocm, concluso il lavoro dei suddetti organismi di controllo.
L’Italia ha legittimamente deciso di non disperdere l’esperienza degli ispettori e di tutti i dipendenti dell’Agecontrol. Sicuramente 18 anni di servizio sono un patrimonio che la nostra Nazione, col suo insufficiente sistema di controlli nel settore agroalimentare, come da Lei giustamente evidenziato, non può permettersi di perdere. La decisione del Ministro, peraltro condivisa dai Presidenti dell’Agea e della stessa Agecontrol, è quindi condivisibile.
Se licenziare i dipendenti e smantellare la struttura avrebbero rappresentato azioni alquanto criticabili e discutibili, lasciano perplesse le dichiarazioni estremamente generiche ed evasive sui nuovi compiti e funzioni della Sua Agenzia. Di qui il richiamo, soprattutto rivolto alle autorità politiche, a non farne un doppione di altri organismi il che, come certamente converrà, creerebbe un aumento del carico burocratico per le aziende agricole o agroalimentari. Chi infatti potrebbe assicurare che, nel giro di pochi giorni, diversi enti non pongano sotto controllo, per gli stessi dati ed informazioni, una medesima impresa, fornendo magari anche interpretazioni discordanti sulla stessa norma? Purtroppo, almeno in Italia, non si tratta di un caso così infrequente considerando le molteplici sovrapposizioni nelle funzioni dei Nas, della Repressione Frodi, dell’Agenzia delle Dogane, delle Asl e dell’Agea. Perché aggiungervi anche l’Agecontrol?
Attualmente la Sua Agenzia lavora esclusivamente sul settore dell’olio di oliva, ottenendo buoni risultati, come ho evidenziato nell’articolo. I suoi compiti sono precisi e non vengono a sovrapporsi a quelli di altri. Grazie anche a questa favorevole condizione l’olivicoltore o il frantoiano sa cosa aspettarsi quando i vostri ispettori si presentano alla porta, da qui anche l’accettazione dei modelli operativi e dei vostri protocolli. Sarà ancora così con l’estensione dei compiti?
La Sua personale rassicurazione in un sistema che salvaguardi anche le esigenze dei controllati, seppur confortante, non fuga tuttavia i dubbi che Le ho appena espresso. Solo un decreto ministeriale che sancisca vostri esclusivi ambiti di competenza e d’azione allontanerebbe ogni mia perplessità e ansia.
AugurandoLe buon lavoro porgo cordiali saluti

Ernesto Vania