La voce dei lettori
Ristoratori stellati ed extra vergini di alta qualità, che difficile rapporto!
Ci scrive l'ingegner Rosso, a proposito di una categoria poco professionale. Il suo olio è ottimo - ci si sente dire - ma io in cucina, sa, uso un olio che non mi deve costare più di 4 euro. Molto meglio se me lo regala
25 luglio 2009 | T N
Gentile Direttore,
era da tempo che pensavo di prendere âcarta e pennaâ per fare cenno a un problema che mi stuzzica: il rapporto dei cosidetti grandi cuochi con i prodotti alimentari (nella fattispecie col cibo di alta qualità ).
Infatti, dopo avere letto, recentemente, un intervento di un noto cuoco che consigliava per la sua ricetta lâuso di âolio calabrese o sicilianoâ, rivelando con ciò o colpevole superficialità o una discreta dose di ignoranza nel settore (essendo gli oli siciliani e/o calabresi diversissimi tra loro), ignoranza, che per un cuoco stellato, non può essere facilmente perdonata, allora mi sono detto: sarebbe veramente interessante, nonchè auspicabile, cominciare, pacatamente, ad aprire un serio ed approfondito dibattito esteso a tutti i settori coinvolti: ristorazione, consumatori, produttori, per finire ai giornalisti (forse i veri responsabili della creazione di alcuni... mostri sacri...).
Basta assistere alle varie rubriche televisive con presenza di cuochi famosi , ove, quando si parla di olio (e non solamente), si scivola facilmente , non indicandosi quasi mai la tipologia di olio che si sta usando in cucina, per convincersi della necessità dellâavvio di un corretto e generale ragionamento sulla questione.
Quante volte a molti produttori di alta gamma è capitato di sentirsi dire da cuochi stellati: l suo olio è ottimo, ma io in cucina, sa..., uso un olio che non mi deve costare più di... 4 euro, ecc. ecc.?
Quante volte a molti produttori di alta gamma è capitato di sentirsi dire da cuochi stellati: non nego che il il suo prodotto sia ottimo, ma io non glielo pago perchè lei si deve sentire onorato di avere il suo olio nel mio locale ...?
Quante volte a molti produttori di alta gamma è capitato di vedere il cartone â omaggio del proprio olio âpreziosoâ posato in un cantuccio alla mercè di qualche direttore di sala, in attesa che poi , un domani, il âmaestroâ lo possa onorare di uno sguardo compassionevole , lasciandosi probabilmente sfuggire lâoccasione di provare un prodotto certamente eccellente (certamente diverso da quello di 4 euro) ?
Allora ti viene il dubbio che tutta queste brigate luccicanti di stelle possano, qualche volta, essere carovane di taroccati personaggi circensi (con le dovute eccezioni, ovviamente - Marchesi per primo).
Capisco che tutti teniamo famiglia (giornalisti compresi), ma evitiamo di contribuire a costruire un mondo che rischia di essere avulso dalla realtà di tutti i giorni, un mondo artificiale ed artificioso, che, sdradicato dalla comune e condivisa percezione del buon desinare, si potrebbe presto afflosciare, anche alla luce di una crisi che certamente ci sta facendo riflettere sul nostro modo di vivere, di mangiare e di operare.
Le invio i miei più distinti saluti
Ing. Giuseppe Rosso
anche produttore di olio
Con me sfonda una porta aperta.
E' imbarazzante - mi creda - il grado di meschinità che attraversa gran parte dgli operatori della ristorazione italiana.
C'è troppa smania di protagonismo, condita di un insopportabile cinismo che diventa ancora più fastidioso per il fatto che certi soggetti siano anche vezzeggiati, dai giornalisti e dall'opinione pubblica.
Da parte mia cerco di mediare quanto più possibile, ma non è facile: o si ignorano del tutto, certi personaggi, comunque bravi; o si da' loro spazio cercando tuttavia di non esaltarli.
E' un vero peccato, tuttavia, che il mondo della ristorazione fallisca miseramente con l'olio extra vergine di oliva. Non sta bene e tutto ciò crea dispiacere ed imbarazzo.
Non tutti sono "malati", c'è anche una ristorazione sana, che magari non gode della luce dei riflettori, ma che opera egregiamente.
Cosa dirle? Speriamo in tempi migliori, e in professionalità differenti da quelle in voga oggi. A parte le rare eccezioni, siamo messi piuttosto male. E' proprio vero.
D'altra parte, non basta essere bravi chef, o avere la proprietà di ristoranti esageratamente celebrati: occorre essere anche professionisti seri e rispettosi verso chi lavora e produce materie prime di alta qualità .
E chissà se un giorno la ristorazione arriverà finalmente a capire l'olio extra vergine di oliva...
L. C.