La voce dei lettori

Una missione negli Stati Uniti per creare spazi di eccellenza per i nostri extra vergini

Ci scrive il professor Claudio Peri, presidente dell'associazione Tree: "cercate partnership internazionali, imparate a confrontarvi con gli altri"

31 gennaio 2009 | T N

Caro direttore,
ti scrivo dalla California dove ieri ho vissuto, insieme agli studenti dell’Università di Davis, la straordinaria giornata inaugurale di Barack Obama. Ho ascoltato il suo discorso che ho trovato molto sobrio ed efficace e che, in un punto, mi è sembrato particolarmente appropriato alla piccola missione che sto perseguendo qui in America. A circa metà del suo discorso Obama ha detto:

“… Alcuni dicono che i nostri progetti sono troppo ambiziosi… Sono persone di scarsa memoria perché hanno dimenticato quello che il nostro Paese è stato in grado di fare, quello che uomini e donne libere possono fare unendo creatività e determinazione comune… Quello che i cinici non riescono a capire è che la terra gli sta mancando sotto i piedi e che gli argomenti politici che ci hanno consumato per tanto tempo non sono più validi…”

La mia missione negli Stati Uniti è di creare un segmento di eccellenza nel nuovo mercato, che si annuncia molto vivace, dell’olio di oliva. Sto cercando di costruire un’immagine nuova del nostro Paese in cui ciò che si propone non sono soltanto né prima di tutto i nostri prodotti eccellenti, quanto la nostra cultura dell’eccellenza. Noi siamo certamente tra i primi a produrre oli eccellenti, ma dovremmo essere soprattutto i primi a riconoscere l’eccellenza ovunque nel mondo ci siano produttori competenti e onesti capaci di produrla.

Sogno il momento in cui nei grandi ristoranti di Roma o di Milano o di Firenze si potranno assaggiare i migliori oli del mondo e in cui l’ambizione dei migliori olivicoltori del mondo sia di essere prescelti dai migliori ristoranti italiani.
Pensiamo a Firenze e al nostro Rinascimento quando non solo si producevano qui i più grandi capolavori dell’arte, ma i più grandi artisti venivano dalla Francia, dall’Inghilterra, dalle Fiandre, ad imparare qui le regole dell’eccellenza.

D’altro canto non ci sono altre vie d’uscita. Se la nostra politica di valorizzazione dei prodotti tipici consiste nel diffonderne il consumo con la pretesa che il nostro “stile” e il nostro “gusto” conquistino il mondo, ma senza preoccuparci di sapere dove vanno lo stile e il gusto del mondo, siamo morti. Come ha detto Obama: se chi ci guida non capisce che gli argomenti politici che abbiamo usato per valorizzare i prodotti tipici non sono più validi, allora la nostra sconfitta è sicura.

Vi prego: smettete di camminare guardandovi la punta delle scarpe e guardate il mondo. Cercate partnership internazionali, imparate a confrontarvi con gli altri, così dico da qualche anno ad un manipolo di olivicoltori coraggiosi e illuminati che seguono l’avventura dell’eccellenza dell’olio di oliva.

Abbiamo conquistato l’attenzione, il cuore e la mente, di due organizzazioni americane di grande prestigio: l’Università di California di Davis, forse il più importante centro di studi dell’agricoltura e della scienza alimentare degli Stati Uniti e il Culinary Institute of America at Greystone, la più grande e prestigiosa scuola per chef degli Stati Uniti. Sulla nostra definizione di eccellenza dell’olio di oliva non c’è soltanto il loro consenso, ma anche la loro volontà di seguirci.

Rappresentiamo a nostra volta il prestigio dell’Accademia dei Georgofili di Firenze, nella quale la nostra iniziativa per la valorizzazione dell’eccellenza dell’olio di oliva è nata e si è sviluppata .

Ho presentato in questi giorni all’Università di California un sistema straordinariamente efficace e innovativo per diffondere la cultura e l’uso dei grandi oli nei grandi ristoranti: si chiama “olive-to-live”. E ho presentato un sistema altrettanto efficace e innovativo di selezione e garanzia dei grandi oli. Si chiama tre-E ed ha i suoi valori fondanti nelle tre E di Etica, Eccellenza e Economia. Questi due modelli sono protetti da brevetti e priorità nostre, cioè italiane.

Dal 21 al 23 Giugno 2009 organizzeremo in California la terza edizione di una conferenza internazionale che abbiamo chiamato “Beyond Extra Virgin”: la prima edizione si è svolta all’Università di California nel Maggio 2007, la seconda all’Accademia dei Georgofili di Firenze nel Maggio 2008. Nella terza edizione la presentazione dell’eccellenza dell’olio di oliva diventerà un evento mondiale.

Cosa farà l’Italia ufficiale, l’Italia smemorata delle proprie vocazioni, incapace di innovazione, avvinghiata alla difesa dell’esistente? Continuerà a rincorrere il modesto riconoscimento di qualche medaglia nelle infinite (e talvolta taroccate) competizioni basate sull’assaggio dell’olio? Avrà la capacità di darsi l’obiettivo ambizioso (e altamente remunerativo) di diventare misura, norma e promotore dell’eccellenza degli oli di oliva nel mondo? Oppure vorrà continuare ad illudersi che l’eccellenza sia una sinecura accordata per grazia divina alle nostre Regioni e non invece una conquista di donne e uomini motivati, capaci, innovatori?

Se c’è qualcuno in grado di darmi una risposta, il mio indirizzo è: claudio.peri@fastwebnet.it

Claudio Peri

p.s.: il 15 Gennaio scorso ho tenuto una conferenza sull’eccellenza dell’olio di oliva e sui modelli olive-to-live e TREE davanti ad una ottantina di produttori californiani nel Robert Mondavi Institute dell’Università di California, a Davis, dove ha anche sede l’Olive Center, il primo e unico centro di ricerca sull’olio di oliva delle Università americane. Robert Mondavi, morto lo scorso anno a 92 anni, è lo straordinario personaggio di origine italiana che in California ha “inventato” Napa Valley con tutto ciò che essa significa per la cultura e la diffusione del vino negli Stati Uniti. Gli amici californiani hanno capito perfettamente ed accolto con grande entusiasmo il significato di ciò che proponevo loro e forse l’eccellenza dell’olio di oliva diventerà il loro business invece che il nostro. Ma voglio continuare a sperare e attendo qualche reazione autorevole.

1. C. Peri, L’eccellenza dell’olio di oliva, Quaderni di qualità dell’Accademia dei Georgofili, n. 7, Firenze, 2008