La voce dei lettori

Etichettatura extra vergine. Totale disappunto per la pesante burocrazia

I costi del decreto De Castro-Coldiretti ricadono per intero su olivicoltori e frantoiani, con nessun vantaggio sostanziale. L'Unione provinciale degli agricoltori di Lucca non ci sta

18 ottobre 2008 | T N

Sono un lettore assiduo ed attento di "Teatro Naturale", che apprezzo moltissimo per la correttezza di informazione. Mi permetto di inoltrarle copia dello speciale olio pubblicato su "Il Corriere di Lucca" del 14 ottobre ultimo scorso dove si evidenzia il disappunto degli operatori in merito al DM 10/10/2007 relativo all'obbligo di riportare in etichetta lo stato di origine dell'olio.
Se ritiene opportuno può utilizzare quanto da noi riportato e dichiarato.
Cordiali saluti

Antonio Dati
Direttore Confagricoltura, Unione Provinciale degli Agricoltori di Lucca


Caro Dati, sono contento di questa presa di posizione, coraggiosa perché non si appiattisce su certe scelte politiche dissennate e di dubbia utilità. E' proprio vero che i tanti che sistematicamente gridano battaglia alla burocrazia - solo a parole, per pura formalità e convenienza - sono poi di fatto i primi a produrne moltissima, ovviamente con costi, tempi ed energie a totale carico delle aziende. E con risultati di cui non abbiamo al momento alcun riscontro positivo.

Visto che né la distribuzione, né i consumatori si accollano una parte di tale aggravio di costi, la situazione sconcertante e grottesca che si è venuta a creare è che a pagarne le conseguenze sono soltanto le piccole e medie aziende. Ogni responsabilità e voce di costo viene di fatto lasciata cadere sulle uniche spalle, già esili, dei produttori. Il tutto nel silenzio generale della Coldiretti. Un grave silenzio, al di là di certe enfatizzazioni di cui anche i media hanno gravi colpe per essere diventati megafoni della Coldiretti (ma su questo non c'è da aggiungere altro; perché conosciamo tutti la qualità dell'informazione in Italia).

Utilizzerò senz'altro il documento che mi ha inviato e la ringrazio di cuore sia per i complimenti relativi alla correttezza dell'informazione (è il motivo per cui esiste Teatro Naturale, d'altronde), sia per avermi scritto, un gesto - mi creda, con tutta sincerità - che io ritengo segno di grande intellgenza e onestà - aspetti, tra l'altro, che di questi tempi costituiscono senza dubbio una rara virtù.
Cordialmente,
Luigi Caricato



UNO STRALCIO DEL DOCUMENTO DI CONFAGRICOLTURA LUCCA

" (...) Non è imponendo alle imprese più burocrazia che si tutela il consumatore finale, ma solo facendo controlli nella giusta direzione e con la giusta struttura individuando i veri canali a rischio, che non sono certo quelli della piccola produzione. Non solo, ma con questo decreto (D. M. 10 ottobre 2007) si è creata una disparità di trattamento tra le imprese che operano nel settore oleario in ambito comunitario.
Di nuovo ai piccoli produttori olivicoli non rimane che ringraziare la Coldiretti, che circa un anno fa, al momento della firma del decreto, con tono trionfalistico è andata in Piazza Navona a festeggiare. Sarebbe 'interessante' sapere a questo punto cosa racconta Coldiretti ai propri associati, ammesso che continui ad averne se opera in questo modo!"