La voce dei lettori
INTORNO ALL'OLIO DENOCCIOLATO
20 marzo 2004 | T N
Buongiorno dott.Caricato,
Mi complimento innanzitutto per il Suo "Teatro Naturale" che fornisce sempre degli ottimi approfondimenti.
Vorrei farLe una domanda. Che ne pensa veramente degli oli denocciolati?
Rappresentano una vera evoluzione nel campo olivicolo oppure sono più un prodotto del marketing? La ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti,
Francesca Petrini
Grazie di cuore per i complimenti. Il mio proposito è di offrire una voce alternativa e nuova. Al momento sono molto soddisfatto e spero che si mantenga integra la passione, e la libertà dalla appartenenze, che finora ci ha animato.
Quanto agli oli denocciolati. Quel "veramente" presuppone che la questione sia piuttosto complessa.
Ecco il mio pensiero, senza fingimenti.
L'intera oliva, da cui si estrae l'olio, mi sembra la soluzione più utile e opportuna, con qualità eccelse inoppugnabili.
Il livello medio delle produzioni di extra vergine è migliorato sensibilmente risptto a qualche anno fa. Non escludo tuttavia a priori una produzione di olio "denocciolato", purché non lo si contrabbandi però come l'olio d'eccellenza ineguagliabile.
Il migliore olio in assoluto non esiste.
Il marketing gioca certamente un ruolo fondamentale nel veicolare l'immaginario collettivo, ma occorre prestare grande attenzione per non fallire in modo miserevole. Far credere al consumatore che il denocciolato sia la soluzione ideale lo trovo assai pericoloso e fuorviante. Già l'ampia gamma degli oli di oliva - e non solo l'extra vergine - esprime un mercato di nicchia rispetto al resto degli oli vegetali; il creare perciò una ulteriore nicchia nella nicchia non è affatto una mossa intelligente.
Sbagliano dunque coloro che puntano a propagandare il denocciolato come la soluzione vincente per risollevarsi dalla crisi attuale.
Si tratta di una concezione sbagliata.
Un conto è avere una linea riservata al denocciolato, altro conto è puntare invece in via esclusiva su tale tipologia di prodotto, svilendo di conseguenza le qualità specifiche dell'extra vergine comuine, ottenuto dall'intera oliva.
Nel numero di Teatro Naturale in uscita sabato 20 marzo, domani, segnalo una lodevole iniziativa: l'omaggio di una bottiglia di extra vergine da agricoltura biologica e denocciolato alle puerpere. Ecco, in questo caso, l'operazione di marketing è sana, pulita, limpida, giusta. Non si contrabbanda il denocciolato come l'olio più buono che ci sia. Aspetto questo importante: il consumatore non può essere preso in giro.
Luigi Caricato