La voce dei lettori

I limiti nell’uso del rame in agricoltura

26 aprile 2008 | T N

Gentile Redazione di Teatro Naturale,
complimentandomi per l'ottimo sito e per l'ottima qualità degli articoli, in relazione all'articolo di Alberto Grimelli sull'impiego del rame in olivicoltura, volevo precisare che il Reg. (CE) 473 del 2002 mette dei limiti all'impiego di rame solamente in agricoltura biologica, mentre ad oggi non credo che ci siano limiti per l'agricoltura convenzionale.
Dato che l'argomento è molto interessante (il rame è un metallo pesante e come tale potenzialmente cancerogeno) e dato che in molti credono che il rame non sia nocivo solo perchè è usato da sempre nel vigneto e negli oliveti, credo che sarebbe utile fare una precisazione e magari avere alcuni dati sulla tossicità dell'elemento.
Complimentandomi ancora per il lavoro che svolgete porgo cordiali saluti.

Dott. Agronomo Maurizio Domenichini

Gentile collega,
i limiti descritti nell’articolo si riferiscono effettivamente al Reg. CE 473/2002 e quindi all’agricoltura biologica, è tuttavia doveroso evidenziare che i disciplinari di produzione integrata di alcune Regioni hanno ripreso tali limitazioni d’impiego.
Dunque la libertà con cui il rame veniva utilizzato in passato, soprattutto nel vigneto, è fortemente limitata.
Come giustamente segnalato il rame è nocivo e non ho segnalato dati precisi sulla tossicità semplicemente perché la letteratura sull’argomento non è univoca.
L’articolo aveva quindi un duplice scopo, informare circa limiti d’impiego del rame in agricoltura e contemporaneamente sensibilizzare gli agricoltori sul tema.
Vista la sua reazione e le sue puntualizzazioni ritengo di aver centrato entrambi gli obiettivi.
Cordiali saluti

Alberto Grimelli