La voce dei lettori
Operazione "Golden Oil". Si dimentica il passato
Enzo Congedi: all'epoca delle vacche grasse truffavano tutti, adesso che la festa è finita tutti gridano al lupo e vorrei vedere chi in coscienza sarebbe capace di scagliare la prima pietra
15 marzo 2008 | T N
Come al solito in Italia si fanno delle scoperte simili a quella dell'acqua calda.
Mi riferisco alla notizia che ha indignato gli operatori del settore e il nostro ministro per le politiche agricole riguardo alla operazione " Golden oil ".
Tutti quanti dimenticano, forse, il periodo in cui questo sistema di frode toccava tutti i settori che avevano a che fare con l'olio d'oliva e gli aiuti comunitari.
All'epoca delle vacche grasse truffava il produttore che dichiarava olio mai prodotto con la complicità del frantoiano a cui andava la metà dell'aiuto, truffavano le associazioni di categoria a cui andava una percentuale sul prodotto dichiarato in domanda per l'aiuto comunitario, truffava l'industriale con olio extra comunitario, spacciato per olio italiano, per coprire le fatture false di acquisto.
Come diceva Manfredi in uno dei suoi film, "Mangi tu che mangio io".
Adesso che la festa è finita tutti gridano al lupo e vorrei vedere chi in coscienza sarebbe capace di scagliare la prima pietra.
A questo è spontaneo chiedersi come siano stati fatti i controlli all'epoca, e come mai solo adesso viene imposto di dichiarare in etichetta l'origine della materia prima.
Penso che oggi sia più giusto dare delle opportunità per aumentare la redditività dei produttori con riduzione dei costi contributivi, adeguati prezzi dei fitofarmaci e concimi e non per ultimo avere la possibilità di sostituire i vecchi oliveti tradizionali con impianti intensivi.
Saluto cordialmente
Enzo Congedi