La voce dei lettori

DOPO LE CRITICHE, IL CONSORZIO DELL'OLIO IGP TOSCANO REPLICA

Considerazioni poste in modo parziale e troppo semplicistico? Critica assolutamente ingiusta e ingenerosa, in merito ai tempi di certificazione? Noi - dichiara il presidente Filippi - cerchiamo come sempre di essere il più tempestivi possibile, per venire incontro alle esigenze delle imprese

15 dicembre 2007 | T N

Ecco il link relativo all'intervento della produttrice Laura Maria Berti, titolare dell'azienda Clivio degli Ulivi, da noi pubblicato lo scorso 24 novembre 2007:
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Di seguito riportiamo la lettera pervenuta in Redazione, a firma del presidente del Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Toscano Igp, Fabrizio Filippi.
La signora Berti ci ha comunicato nel frattempo che non intende alimentare una polemica sterile. Ha ritenuto che fosse suo dovere sottoporre le proprie riflessioni, in modo da essere uno stimolo all'azione del Consorzio. Si dice altresì certa che il presidente Filippi avrà senz'altro saputo cogliere l'aspetto propositivo della sua "denuncia". Ad ognuno il suo ruolo, conclude.




Alla cortese attenzione Dottor Luigi Caricato
p.c. Signora Laura Maria Berti

Gentile Dottor Caricato,

In relazione alla lettera redatta dalla signora Laura Maria Berti e pubblicata su “Teatro Naturale” del 24 Novembre 2007 TN 41, ci preme sottolineare quanto segue.

Certamente questa campagna olivicola verrà ricordata come una tra le più difficili negli ultimi trent’anni, la peggiore del dopo 1985.

La produzione regionale ha subito un notevole calo sia in termini quantitativi - in alcune province toscane il calo di produzione si attesta addirittura intorno all’80% - che qualitativi; l’andamento climatico avverso della passata stagione, congiuntamente ad attacchi della mosca olearia incisivi e contro ogni previsione, hanno contribuito alla risultante di un’annata dalle caratteristiche che oggi tutti noi possiamo constatare.

Di conseguenza, anche la produzione di olio extravergine di oliva Toscano, è stata segnata da questi fattori negativi. Ma non si deve, e non si può, estendere questo concetto a tutta la produzione.
L’olio certificato e confezionato come Toscano ad indicazione geografica protetta è un prodotto garantito, sicuro e dalle origini certe. Proprio per questo il Consorzio è in grado di affermare e sostenere attivamente, alla luce della sua attività, non meramente notarile, che l’olio immesso sul mercato e certificato Toscano è un prodotto garantito qualitativamente, nel rispetto del suo Disciplinare di Produzione, anche in un’annata come questa.
Il testo della lettera da voi pubblicata riporta considerazioni sulle quali si può anche discutere ma che sono poste in modo parziale e troppo semplicistico.

Facciamo riferimento all’affermazione inerente la vetustà del nostro Disciplinare di Produzione, la cui pubblicazione da parte del Ministero delle Politiche Agricole risale al 1998, quindi a nove anni fa. Siamo ben coscienti che le tecniche di raccolta negli ultimi anni sono (viva iddio) notevolmente migliorate e comunque i tempi di raccolta sono di norma anticipati. Tutto ricondotto giustamente a migliorare gli aspetti qualitativi del prodotto.
Però solo per nota puramente conoscitiva, i tempi e l’iter da intraprendere per un’eventuale variazione del suddetto strumento constano di lunghi e farraginosi passaggi burocratici e legali attraverso le Direzioni del Ministero delle Politiche Agricole e le Commissioni dell’Unione Europea. Questo implica necessariamente tempi di realizzazione lunghi e difficili. Di certo una riflessione la possiamo aprire, certamente per le prossime annate.
Perché, proprio annate come questa, debbono servire a valorizzare la produzione dell’olio extra vergine Toscano ed avvalorare il ruolo del Consorzio, il quale si esplica in attività di Tutela, di Controllo dell’intera filiera olivicola, nella difesa dell’olio Toscano nel rispetto dei parametri e nei “dictat” fissati dal Disciplinare. Quest’ultimo non può essere modificato a piacimento solo perché una campagna olivicola si connota con caratteristiche anomale e senza dubbio negative, ecco perché il Consorzio per la Tutela dell’olio extravergine Toscano deve certificare soltanto quella parte di produzione idonea, di qualità rispondente alle proprietà di un olio che lo rendono famoso in tutto il mondo, questo secondo Noi significa lavorare correttamente e soprattutto TUTELARE.
Per quanto concerne la critica, assolutamente ingiusta ed ingenerosa, in merito ai tempi di certificazione che il Consorzio ha adottato nel caso della pratica di certificazione della Signora Laura Maria Berti, titolare dell’azienda agricola Clivio degli Ulivi, rispondiamo in modo sintetico affermando che la suddetta azienda ha ottenuto la concessione al confezionamento del suo olio come Toscano IGP in totali dodici giorni lavorativi dalla richiesta, nel pieno rispetto delle tempistiche e dei percorsi finora adottati dal Consorzio in considerazione del termine temporale medio di certificazione oscillante sempre fra i dieci ed i dodici giorni lavorativi.
Da questa analisi emerge la nostra assoluta incomprensione e delusione nelle critiche apportate al nostro sistema di certificazione. Cercando come sempre di essere il più tempestivi possibile per venire incontro alle esigenze delle imprese.

Oggi l’impegno che ci deve vedere fortemente uniti è quello di tutelare e promuovere un prodotto unico che racchiude in sé tutto il fascino della nostra terra: la Toscana. Il Consorzio certamente potrà fare di più e meglio, anche e soprattutto con l’impegno e i suggerimenti dei suoi 10.949 associati che lo fanno essere una delle realtà di punta nel panorama nazionale.

A disposizione per qualsiasi chiarimento. A nome del Consiglio di Amministrazione

Fabrizio Filippi
Presidente Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Toscano Igp.
Firenze, 4 Dicembre 2007


Gentilissimo presidente Filippi,
la ringrazio per la sua lettera. Ritengo sia molto importante favorire un momento di confronto pubblico tra i vari attori della filiera olio di oliva, mondo della comunicazione compreso.

Per anni ho lamentato la mancanza di dibattito, segno di una povertà culturale che ha afflitto il comparto.
Spero che l'occasione dello scambio di opinioni intercorso su Teatro Naturale sia, a partire da oggi, il segno di un cambio di mentalità.

Mi creda: ogni critica avanzata, ogni osservazione e puntualizzazione fatta rappresentano sempre un piccolo passo avanti. Nel silenzio non si può crescere. Occorre creare occasioni di stimolo continue.

Io sono molto contento di aver pubblicato la lettera della produttrice Laura Maria Berti, per almeno due ragioni: la prima, per nulla secondaria, perché stimo moltissimo la signora, per l'intelligenza e la capacità operativa, dal momento che in molte occasioni l'ho visto partecipare a momenti di formazione; la seconda, perché finora ho assistito a lamentele senza fine, pronunciate sottobanco, ma che non sono mai sfociate in una presa di posizione pubblica, e questa nuova sensibilità da parte dei produttori la ritengo encomiabile e perfino da imitare.
Passiamo alla questione dei tempi: questi sono fondamentali, se si vuol essere tempestivamente presenti sul mercato, con il prodotto certificato. Il mercato non attende.
Per il resto, non entro nel merito. Mi preme tuttavia evidenziare una grossa lacuna in fatto di comunicazione, da parte del suo Consorzio.
Ecco due esempi.

Il primo esempio: per il mensile "Largo Consumo" ho sollecitato - per telefono, oltre che via mail - una intervista a un rappresentante del Consorzio da lei presieduto, inviando le domande. Cercavo il Presidente o il Direttore, all'inizio di agosto: nessuna risposta. Ho consegnato nel frattempo l'articolo. Mi sono detto: il Consorzio dell'olio Igp Toscano è troppo importante, non lo si può trascurare. Non desisto, e dal momento che mi era stato commissionato un altro lungo articolo per lo stesso mensile, ritento in autunno, ma senza successo. Per carità, per me non è un problema. Ho riportato i pareri di altri presidenti di consorzi, relativamente agli oli a denominazione di origine. Ci sono sempre persone attente e disponibili. Però, intanto, ritengo sia un'occasione di visibilità persa. A questo punto mi chiedo: come si può giustificare una simile inefficienza da parte del Consorzio? Che cosa diranno mai ai propri associati? "Facciamo la pubblicità tabellare e siamo perciò coperti sul fronte della comunicazione?". Può essere questa la risposta? Io le dico, con molta franchezza, che la pubblicità tabellare è oramai superata, la vera comunicazione, la vera promozione, si gioca su altri fronti. Pazienza, due occasioni perse.

Il secondo esempio: anche per il settimanale "Teatro Naturale" ho sollecitato al Consorzio da lei presieduto un'intervista, in merito all'inchiesta sugli oli a denominazione di origine. Anche in questo caso il silenzio.

Ora, mi dica con tutta sincerità, ritiene forse ingenerosa la critica mossale dalla signora Berti? Partendo dalla mia esperienza diretta, a me sembra che sia invece ben rappresentativa di una qualche irrisolta imperfezione presente nel sistema.

In bocca al lupo, dunque, per il buon funzionamento del Consorzio. I risultati, è vero, ci sono, ma proprio per questo occorre risolvere ogni punto di debolezza: per il bene dell'olio a marchio Igp Toscano e degli stessi produttori che lei rappresenta, non per altro.

Luigi Caricato