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CONAF: INNESTARE FORZE FRESCHE

Ecco l'intervento di un giovane agronomo, iscritto alla sezione B dell'albo. "Forse non siamo in molti - dice - ma sicuramente siamo giovani e attivi, abbiamo molto da poter apportare all’intera categoria."

10 novembre 2007 | T N

Gentile direttore,
mi chiamo Serafino Scanu e sono iscritto alla Sezione “B” dell’Albo dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Sassari, di cui faccio anche parte del Consiglio Direttivo.
Mio malgrado, mi vedo costretto a segnalare a questa spettabile redazione un aspetto di non secondaria importanza per la categoria cui appartengo.
In questi ultimi mesi sono proliferati comunicati, incontri e dibattiti che hanno avuto come centro di discussione il futuro della categoria dei Dottori Agronomi e Forestali; vengono divulgati programmi in pompa magna, ma nessuno si è degnato di evidenziare che esiste anche la nostra categoria che, seppure numericamente “insignificante”, rappresenta pur sempre una realtà fatta di colleghi e colleghe che hanno l’ambizione di sostenere le loro ragioni e preoccupazioni per un futuro non certo roseo. Una categoria che non vuole sentirsi figlia di “un dio minore”, ma che si sente di poter contribuire fattivamente e con grande spirito di rappresentanza, alla costruzione di un avvenire migliore per TUTTI.
Infatti, se vi è stato un grande assente in queste elezioni Conaf non è stata la comunicazione di programmi e candidati ma, purtroppo, la consapevolezza che, per la prima volta, verranno rappresentati anche gli iscritti alla sezione B dell’Albo.
Forse non siamo in molti ma sicuramente siamo giovani e attivi, abbiamo molto da poter apportare all’intera categoria.
Ho quindi seguito l’impulso della mia voglia di fare ed ho proposto la mia candidatura per rappresentare tanti amici e colleghi nel Consiglio Nazionale, anche perché ho notato e sono stato informato di strane manovre che mi hanno fortemente preoccupato.
Ho saputo che alcuni colleghi “Major”, Agronomi e Forestali, intendono cambiare tutto. Rinnovare per intero il Consiglio uscente. In nome di cosa, per quali motivi e interessi questo cambiamento? Perché chiedere un rinnovamento totale? In qualità di consigliere dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Sassari, ho avuto la possibilità di seguire in modo più diretto e partecipato l’attività del Consiglio uscente e, per onestà intellettuale, non posso non riconoscere gli importanti risultati raggiunti: non ultimo l’acquisto di una sede che dà decoro all’intera categoria. Qualcuno potrà dire:”si poteva fare di più e meglio”, ed è vero, ma non dobbiamo dimenticare lo sforzo iniziale compiuto dal Consiglio per superare ostacoli, attriti ed umori di qualcuno che nulla avevano a che fare con gli interessi “veri” dell’intera categoria.
Non credo, dunque, che si possano ascrivere a questo Consiglio uscente “peccati mortali”, tanto da giustificare un ricambio totale. Anche perché sono fermamente convinto che molto del lavoro svolto e dei risultati conseguiti, hanno avuto poca risonanza, segno di umiltà da parte di un Presidente e di un Consiglio che, giustamente, non hanno ritenuto ricorrere alle fanfare e ai proclami che generalmente accompagnano grandi risultati.
Ritengo quindi che sia assolutamente necessario dare continuità all’azione intrapresa da questo Consiglio Nazionale, considerando che, col nuovo sistema elettorale, di fatto, vi sarà un prevalente rinnovamento che sicuramente porterà nuove idee, nuovo spirito e tanta voglia di fare.
E’ in quest’ottica che ho proposto la mia candidatura consapevole dell’impegno che questa richiede e con l’umiltà, se verrò eletto, di portare nel nuovo Consiglio non solo le istanze dei colleghi appartenenti alla sezione B, ma un fattivo contributo per l’intera categoria
Cordialmente

Serafino Scanu