La voce dei lettori
L'ELOGIO DELLE TASSE
Ci scrive Mario Pulimanti
13 ottobre 2007 | T N
Con il braccio indolenzito, rinuncio a dormire rattrappito nella mia
poltrona. Verso le sette emezza di sera bussano alla porta ed entra
Gabriele, lucido di sudore. Levo gli occhi e faccio di no con la testa
indicando così che non posso dargli le chiavi della macchina. Intanto
sul televisore il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, tesse
l'elogio della tasse e definisce "irresponsabile" la crociata contro le
imposte. Ha torto, penso. Conscio di sfidare l'impopolarità il ministro
ha spiegato che "le tasse sono una cosa bellissima, un modo civilissimo
di contribuire tutti insieme a beni indispensabili quali istruzione,
sicurezza, ambiente e salute". Aggiungendo subito dopo che "se
l'evasione fiscale continua a ridursi, l'Irpef scenderà ". Dopo la
polemica sui "bamboccioni", dunque, il ministro accende un nuovo fuoco
con la Cdl che conclude lapidaria "è sempre più distante dal Paese, lui
e Prodi sono in testa alla classifica dell'impopolarità ". Intanto nella
maggioranza si avvertono altri scricchiolii. L'ex premier Dini lancia i
liberaldemocratici, resta nel centrosinistra ma assicura al governo
soltanto un appoggio "volta per volta". Di Pietro, dal canto suo,
garantisce "lealtà a Prodi" ma è disponibile "ad alleanze trasversali
in Parlamento e alle elezioni amministrative". A giorni il leader Udc,
Casini, proporrà una mozione di sfiducia contro il ministro
dell'Ambiente, Pecoraro Scanio: "Paralizza il futuro energetico,
l'Italia deve tornare sulla strada del nucleare". Ha ragione. I Verdi
lo sfidano: proponga un referendum. Stupito, spengo la televisione.
Bisogna proprio non avere tutte le rotelle a posto per togliere ogni
via di scampo a noi, cittadini elettori. Fare sempre tutto di fretta,
precipitare le cose. Non se ne cava nulla di buono. Peccato di
malgoverno. Con la fronte aggrottata metto lo zucchero nel caffè.
Troppo incrdibile, o troppo poetico, per essere vero. Quando la poesia
compare inaspettatamente nella vita, siamo stupiti, siamo incantati, ma
poco dopo ci rendiamo conto che siamo stati presi per i fondelli, che
era un pacco, una fregatura. Forse Padoa Schioppa aveva crduto irreale
che qualcuno potesse contraddirlo. Ma diamine, definire le tasse
bellissime. Necessarie, magari?
Mario Pulimanti
Lido di Ostia -Roma