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OLIO DI OLIVA, LE DIFFICOLTA' DELL'ISTITUTO DI ELAIOTECNICA E I PREZZI ALL'INGROSSO E ALTRO ANCORA

Ci scrive Francesco G. Leone

07 aprile 2007 | T N

La scorsa settimana pubblicammo una lettera di Mario De Angelis (link esterno) rivolta, tra l'altro, alle considerazioni esprresse nello speciale "Il Risorgimento dell'olio italiano" da Francesco G. Leone (link esterno). Ecco qui di seguito la risposta di Leone a De Angelis.


Egregio Dottor De Angelis,
non ero a conoscenza delle difficoltà dell’Istituto Sperimentale per la Elaiotecnica di Pescara a cui Lei ha fatto riferimento. Mi viene oltremodo difficile pensare che l’Istituto del compianto Professor Mario Solinas, dei Professori Angelo Cucurachi , Alfonso Ranalli e di altri valenti studiosi e sperimentatori, possa essere soppresso o liquidato.

Sono altresì convinto (grazie anche agli insegnamenti profusi dall’Istituto Sperimentale) che di esperti nel campo olivicolo-oleario in Italia ve ne siano ancora molti. Basta scorrere le pagine di “Teatro Naturale” e allora sono certo che avrà modo di rivedere la Sua posizione.

In merito alla situazione commerciale, penso che abbiamo vedute leggermente diverse. Ritengo, infatti, che alle Associazione dei produttori vadano attribuiti molti meriti, alcuni discutibili, ma comunque sul piano rappresentativo sono stati sempre visibili (forse anche troppo). Lo stesso parere, al momento, non può essere espresso sul piano della valorizzazione della produzione olearia.

Lei da attento osservatore si ricorderà certamente delle famose Moc (Macro Organizzazioni Commerciali) che vedevano quali protagoniste proprio le Associazioni dei produttori: se ne è parlato per circa due anni; dovevano avviare un processo di concentrazione dell’offerta, e invece…. da circa cinque anni non si hanno più notizie. Se non fosse per “Oliveti d’Italia S.c.p.A”, che di tanto in tanto diffonde qualche informazione, dalle altre Moc, silenzio quasi assoluto!

Per quanto riguarda i prezzi all’ingrosso degli extravergini ritengo che sia il caso di consultare le rilevazioni giornaliere effettuate dall’Ismea. Le quotazioni degli oli lampanti invece sono leggermente più complesse: esse variano in base al grado di acidità e dal luogo di provenienza.
Infine, Lei mi chiede la differenza di costo di produzione e di prezzo di vendita tra un extra vergine e un olio Dop. Ebbene, Lei Dottor De Angelis in qualità di Esperto Principale (se la memoria non mi inganna), conosce come va il mercato, quindi sa benissimo che i costi variano in funzione di diversi fattori quali, ad esempio, la regione di produzione, la struttura aziendale, le tecniche di elaborazione e di conservazione, gli investimenti sull’immagine del prodotto, etc.

Aggiungerei, inoltre, che numerose aziende olivicole non hanno una contabilità industriale dettagliata e molto spesso le stesse aziende riferiscono solo i costi di produzione complessivi, quindi non è semplice esaurire l’argomento in poche righe. Mi auguro che avremo modo di continuare il discorso nelle prossime settimane, intanto La ringrazio per le osservazioni e porgo i più cordiali saluti.

Francesco G. Leone
Ceris-Cnr, Istituto di Ricerca sull'Impresa e lo Sviluppo
Moncalieri (Torino)