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DIRETTIVE NITRATI. QUUANDO DIVENTEREMO UN PAESE SERIO?

Ci scrive il professor Marco Acutis: "Mi piacerebbe indicare quale, secondo me, è la ragione perchè l'Italia è sempre quella del last minute"

27 gennaio 2007 | T N

Buongiorno,

mi piacerebbe indicare quale, secondo me, è la ragione perchè l'Italia è sempre quella del last minute.

Come già indicato nel testo, la ragione è che con 170 kg/ha di azoto, i sistemi agro-zootecnici padani non stanno in piedi con l'attuale carico zootecnico. E se si deve calare il carico zootecnico, diminuendo il reddito aziendale,
diventa antieconomico proseguire l'attività.
Certo in molti paesi esteri, con valore fondiario ben inferiore al nostro, si fa anche il pascolo in pianura, ma i carichi per unità di superficie sono la metà dei nostri. La UE relativamente alla direttiva nitrati, ammette la possibilità di
regolamenti specifici, che consentano il superamento di 170 kg ha anche in aree vulnerabili (la strada è stata seguita ad esempio
dalla Danimarca), purchè fossero offerte adeguate garanzie di protezione dell'acquifero superficiale. La pianura padana sarebbe esattamente il caso, in quanto il mais in quest'area asporta molto più N che in centro Europa, e in moltissimi terreni c'è la possibilità di cover crop invernali, per intercettare i nitrati anche in questa stagione. Ma tale proposta non si è sviluppata
a fronte delle precise richieste di garanzia di rispetto del regolamento alternativo proposto che si sarebbe tradotta in sistemi (non semplici da
attuare e forse anche costosi) di monitoraggio della produzione e uso dei reflui zootecnici, e quindi dall'impossibilità di sgarrare. Allora
probabilmente, il tacito accordo mai datto è "accettiamo i 170 kg/ha e poi continuamo come prima". Alla faccia della qualità ambientale che
l'agricoltura deve garantire e per la quale è devoluto oltre il 40%, alla faccia di un quindicennio di ricerca nazionale e internazionale sul problema nitrati. . Sulla direttiva nitrati nessuno poteva trarne utili, o voti. Bisognava solo essere costruttivi, affrontare una realtà spiacevole, lavorare nell'ambito delle possibilità offerte, investire tempo, denaro e risorse nell'identificare soluzioni. Quando diventeremo un paese serio?

Cordiali saluti,
Prof. Marco Acutis
Facoltà di Agraria
Dipartimento di Produzione Vegetale (DiProVe)