La voce dei lettori

PUGLIA OLEARIA, E NON SOLO

Una lettera di Carlo Ferravante dall'Abruzzo: interverrò subito per stigmatizzare la cattiva abitudine della inutile passerella dei politici

28 ottobre 2006 | T N

Caro Luigi,

condivido in pieno, per molteplici esperienze dirette, le tue amare considerazioni sulla lettera di Massimo Occhinegro.

Da 6 anni sono olivicoltore in Abruzzo e produco, esclusivamente con le mie olive, un olio di alta qualità (a provarlo ci sono più che le mie parole le analisi chimiche e sensoriali che puoi trovare sul mio sito www.leripe.com )

In questi anni ho partecipato a decine e decine di convegni sull'olio di oliva, specie in Abruzzo.

Tutti sono iniziati con almeno un'ora di ritardo sull'orario programmato per attendere l'arrivo di innumerevoli piccoli e grandi politici locali, che hanno dovuto tutti fare il loro assolutamente inutile e scontato intervento pieno di banalità.

Immancabilmente hanno lasciato la sala prima degli interventi tecnici dai quali pure avrebbero potuto imparare qualcosa se fossero rimasti come noi e se avessero lasciato il loro spazio ai relatori costretti a comprimere ulteriormente quei loro interventi, che erano la sola ragione per cui io ed altri come me, avevamo deciso di partecipare a quel convegno.

Ho avuto la tentazione di non parteciparci più, ma è sbagliato, non servirebbe a cambiare nulla. E invece molte case devono cambiare e dalla prossima volta, se la cosa come molto probabile dovesse ripetersi, interverrò subito per stigmatizzare la cattiva abitudine della inutile passerella dei politici ai quali troppo passivamente gli olivicoltori presenti assistono subendo in silenzio e con troppa colpevole pazienza.

Ti ringrazio per la tua passione e competenza che è di enorme aiuto per quegli olivicoltori che come me sono innamorati dell'olio e vogliono produrlo di qualità sempre migliore. Peraltro unica strada per una sopravvivenza economica dell'olivicoltura in Italia.

Carlo Ferravante