La voce dei lettori

PRETESTI. INTERVENTO SULL'EDITORIALE DI SANTE AMBROSI

Ci scrie il giornalista Guelfo Magrini

30 settembre 2006 | T N

Sul precedente numero di Teatro Naturale Sante Ambrosi traccia un quadro coraggioso e praticabile ponendosi al di sopra delle facili strumentalizzazioni che si sono fatte e si faranno sul terreno minato dei rapporti tra islam e occidente. E dico occidente poichè anche se il vaticano e la destra italiana tentano di accreditare il cristianesimo come forza religiosa esaustiva di questa parte del mondo in effetti non è così. Al pensiero laico si affiancano vari movimenti non cristiani, buddisti, neoplatonici e perfino islamici, che non rappresentano la maggioranza ma che hanno sufficiente forza per esprimere posizioni autonome. Pertanto è l'occidente che si vuole indicare quale contrapposto all'Islam orientale, o meglio sono i valori di laicisamo occidentale che si contrappongono alle espressioni iper-dogmatiche e antistoriche della religione maomettana. In questo, tutti gli occidentali, e perfino le componenti islamiche progressiste, si possono riconoscere e non certo nel cristianesimo tout-court, che può apparire perdente al pari del fondamentalismo islamico. Ma fatta questa breve analisi l'attenzione deve spostarsi sui pretesti, come Ambrosi credo abbia voluto sottintendere nel suo ottimo articolo. E allora torniamo all'undici settembre. La trasmissione report rai, spesso tanto vituperata ma sostanzialmente molto adatta a sollevare dubbi legittimi sui sistemi esaminati (compreso il vino caro Vania), ha mandato in onda la relazione "Confronting the evidence", il primo filmato americano che mette in luce i punti oscuri dei fatti dell'11 Settembre e tutte le omissioni prodotte dalla Commissione d'indagine.
"Il filmato (recita report) è stato prodotto nel 2004 da Jimmy Walter, un miliardario che ha investito 7 milioni di dollari di tasca propria per chiedere la riapertura della Commissione.
Quello che viene mostrato sono considerazioni, analisi e fatti che oggettivamente meritano di essere presi in considerazione. Certamente "Confronting the evidence" ha prodotto un primo effetto: dopo la diffusione del video, circa 8.000 cittadini newyorkesi e 2.000 squadre di pronto soccorso e pulizia hanno fatto causa all'Agenzia per la protezione ambientale e al Sindaco di New York in merito alla respirabilità dell'aria. Il documento prova che l'EPA mentì pochi giorni dopo l'attentato dicendo che l'aria era respirabile, ed invitando tutti a tornare a lavorare. Molti di loro si sono ammalati. Secondo un recente sondaggio realizzato dalla 'Scripps Survey Research Center presso l'Universita' dell'Ohio', piu' di un terzo degli americani sospetta che il governo abbia favorito gli attacchi o che non abbia intrapreso alcuna azione per bloccarli, mentre il 66,6% dei newyorkesi chiede la riapertura della Commissione dell'11 settembre. "
Avete letto bene: "abbia favorito gli attacchi": una cosa veramente incredibile. Avevo già visionato il video da internet qualche mese fa, restando davvero impressionato dalla mole di perizie autorevoli, sia degli stessi costruttori delle twin towers, sia da esperti di varie discipline legate alle costruzioni di quel tipo, che confutavano le tesi esposte dal governo americano sui crolli, per non parlare dell'affare del pentagono, del quale la ricostruzione ufficiale appare davvero totalmente inattendibile. Ma dopo aver archiviato la cosa, non ci avevo più pensato, se non in occasione di alcune serate con amici, dove si era discusso dell'argomento. La cosa appariva troppo grossa e la mia mente, come la maggior parte delle menti umane, la rifiutava. Poi, durante la cena di lunedì scorso, ho visto quello che la tv ha riproposto senza commento sulla sequenza dei crolli delle torri, dove appare assolutamente evidente che vari piani dei due grattacieli erano minati, e le esplosioni (non le implosioni!) avevano luogo in senso progressivo, dall'alto verso il basso, piano dopo piano, come avevo gia visto succedere in documentari trattanti demolizioni di quel tipo. Quelle evidentissime e ben chiare immagini dimostrano senza ombra di dubbio che i palazzi erano minati dall'interno e che non sono state le esplosioni degli aerei coinvolti che hanno provocato i crolli. Del resto le perizie indipendenti sui materiali da costruzione e la stessa pianificazione architettonica delle torri indicano che la struttura era stata costruita per poter sopportare carichi d'impatto e di fuoco dieci volte maggiori di quelli effettivamente subiti. Non vi nascondo che mi sono sentito male, vedendo quelle sequenze. Il cuore si è fermato per qualche secondo: è possibile sopportare un tale abominio? Allora chi ha minato le torri e perché? Un tale lavoro di demolizione si può effettuare in un tempo relativamente lungo, diciamo tre mesi, attraverso squadre di specialisti che, probabilmente travestiti da operai della manutenzione, hanno provveduto a destabilizzare attraverso esplosivi idonei la parte centrale degli edifici (almeno 10 piani minati). E' verosimile che si possa trattare di terroristi? Gli stessi che all'esterno pianificavano il detonamento causato, questo si, dagli impatti aerei? E perchè allora le commissioni ministeriali hanno fornito falsi dati che qualsiasi tecnico preparato rifiuterebbe ed ha rifiutato? Ed è possibile che qualcuno coinvolto nelle opere di sminamento possa testimoniare o inspiegabilmente sono già morti tutti in circostanze non chiare? Tutto ciò è talmente allucinante che la gente normale non può accettarlo e difatti lo rimuove, affidandosi al patriottismo falso e fallimentare di George Bush, probabilmente coinvolto in prima persona in questo affare terribile. Un pretesto? Il petrolio e accordi economico finanziari tra i sauditi e l'amministrazione Bush è un ipotesi da prendere realmente in considerazione. E se nel futuro si accertasse che tutto ciò è reale, cosa si meriterebbero gli autori di una strage di migliaia di americani e gli interpreti, compresi i nostri concittadini della Casa delle Libertà) della distruzione sistematica di un paese laico quale l'Iraq?

Guelfo Magrini