La voce dei lettori
LIBERALIZZAZIONI. VENIAMO AL DUNQUE
L'imprenditore agricolo replica all'architetto
22 luglio 2006 | T N
Gentile Direttore,
intendo far notare che dalla lettera dell'arch. Simona Alauria, qualcosa gli sfugge (link esterno).
Premetto di essere un agricoltore biologico che coltiva tre ettari di ortaggi.
E allora veniamo al dunque:
Anch'io sono un PICCOLO impprenditore, che lavora nel rispetto di norme e certificazioni che mi RESPONSABILIZZANO (si rischia la galera) verso la salute del consumatore, metto ogn giorno FANTASIA E CREATIVITA' (e che rinnovo in ogni stagione) "valorizzando naturalmente" il mio microambiente per non usare concimi chimici e pericolosi pesticidi, rinuncio ai facili e più produttivi ogm per GARANTIRE la QUALITA', tremo al pensiero dei quotidiani RISCHI e PERICOLI incombono sulla salute mia e del mio operaio... e non ultimo, anch'io non posso fare a meno di studiare testi e partecipare a corsi,convegni e fiere per innovare le tecniche colturali perchè io sia un discreto PROFESSIONISTA di settore.
Premesso che in maiuscolo ho evidenziato le stesse caratteristiche del lavoro dell'architetto vorrei dire alla Sig.ra Alauria, che anche la mia vita professionale è sempre più difficile e colma di ostacoli (anche quelli climatici sempre più imprevedibili che in dieci minuti ti distruggono il reddito ed i prodotti di una stagione di lavoro) e nemmeno io so più immaginare contro cosa devo lottare ogni giorno per andare avanti e cosa ancora mi aspetterà per tutte le riforme varate da UE e Governo e quelle che ci aspettano.
Ma soprattutto anch'io non capisco perchè dopo tutto questo i miei prodotti sono malpagati, o costretti ad un ribasso sleale ed ingiusto da politiche di GDO e supermercati o dallle cattive politiche governative d'importazione e globalizzazione e perché, infine, i miei prodotti vengono poi scelti dal consumatore solo in base al prezzo più basso a discapito della qualità .
Caro Direttore, i problemi di oggi della Sig.ra Alauria sono i miei problemi da moltissimi anni che ogni giorno debbo risolvere se voglio il mio reddito e davvero non capisco cosa fà la differenza tra me e l'architetto... a parte il reddito. Magari avessi anch'io un tariffario base ed un albo che mi protegge. Personalmente, quando ho affidato la progettazione della mia casa all'architetto di fiducia, mi sono visto rigettare la pratica dal Genio Civile perchè mancava il calcolo del ferro della scala esterna. Io ho comunque pagato ma nessuno ha pagato per il ritardo creato ai miei lavori. E che dire di quante cause legali male impostate che vanno comunque pagate anche se creano più danni del motivo per cui si è deciso di adire il giudizio.
Ditemi voi quale avvocato chiamerà in causa un suo collega. E che dire del lavoro del notaio che nemmeno si vede quando si vende un'auto, o delle farmacie che sono diventate degli empori con guadagni impressionanti. Chi di noi poveri mortali cittadini non ha mai definito queste categorie delle caste o delle.... lobby???
Ebbene gentile Sig.ra Alauria, io vorrei una società civile dove ognuno partecipa col proprio lavoro al PIL nazionale, alla ricerca ed al progresso. Purtroppo nella nostra società il qualunquismo e l'egoismo imperano e chi è ricco sarà sempre più ricco e chi è povero sarà sempre più povero... ed il consumatore sta a guardare.
E' vero, forse sto pensando troppo socialista e non è possibile, ma vediamo come andrà a finire almeno con un pò di liberalizzazione.
Io sono del parere che il buon avvocato non dovrà farsi la pubblicità e chi lavora seriamente vedrà comunque rispettato il suo onorario (questo non vale per l'agricoltore).
I migliori auguri per il futuro professionale dell'architetto Alauria.
Antonio Guzzi