La voce dei lettori

INTORNO ALL'ASSENZA DI UNA CULTURA DELL'OLIO

Ci scrive il presidente della strada del Vino e dei sapori del Soave Paolo Menapace:

08 luglio 2006 | T N

Caro Luigi Caricato,

ho letto l'articolo, ho riflettuto, son con Te, solo non ho ancora capito chi non capisce nulla?
L'Olivocoltore, l'Olivocultore, il frantoiano, la grossa distribuzione, il consumatore!
I politici lasciamoli ai suoi investimenti finanziari (con i soldi che prendono).
Io nel mio piccolo credo manchi: esperto docente di Olivocoltura, che sappia insegnare a coltivare l'Olivo, che sappia consigliare come raccogliere e quando raccogliere l'Oliva, i tempi dalla raccolta alla molatura.

Abbiamo pochi frantoi e troppo grandi, consigliare di eliminare i vecchi frantoi.
Informare il consumatore del costo reale di un kg. o lt. di Olio Extra vergine d'oliva, il tempo e i costi di raccolta, la resa che danno 100 kg di Olive!

Cosa si intende per molatura a freddo, cosa si intende per acidità dell'olio, cosa si intende per panel test.

Credo che quello che manca, e purtroppo non solo per l'olio extravergine, ma per molti prodotti che vengono dalla terra sia " INFORMAZIONE."
Sappiamo tutto sulle macchine sul PC sul calcio ecc.
Ma siamo ignoranti su ciò che il buon Dio ci ha dato di più buono al mondo.

Grazie.
cordialmente saluto

Paolo Menapace
Presidente della strada del Vino e dei sapori del Soave


Teatro Naturale credo che svolga egregiamente il compito di fare corretta informazione. Io personalmente mi sto battendo nel definire il ruolo dell'oleologo, una figura simile all'enologo che può contribuire a una svolta. Occorre soltanto che vi sia una assunzione di consapevolezza da parte degli addetti ai lavori, ma anche da parte di tutti coloro che, in modo diretto o indiretto, hanno a che fare con l'olio extra vergine di oliva. Speriamo che questa adesione di idee diventi presto una realtà concreta e condivisa da tutti.
L. C.