La voce dei lettori
A PROPOSITO DI LUCA SARDELLA, L'EXTRA VERGINE E L'OLIO DI GIRASOLE
Ci scrive Pino Africano: "L'olio d'oliva è un prodotto che può
effettivamente fare male...". Risponde Mena Aloia: "Su tali aspetti non valgono le singole opinioni, ma il puro dato scientifico, quello ovviamente scevro da legami con aziende"
01 luglio 2006 | T N
Gradirei poter parlare telefonicamente con la D.sa Mena Aloia in merito all'olio d'oliva e all'olio di semi. Purtroppo si citano sempre erroneamente: l'olio d'oliva è un prodotto che può effettivamente fare male (essendo ottenuto con procedimenti di rettificazione), al contrario dell'olio extravergine d'oliva che si
ottienere per spremitura delle olive (e comunque vi sono molti casi di intolleranza anche a questo).
L'olio di semi di girasole fa malissimo, perchè questo si ottiene usando un derivato del petrolio. Altra cosa è l'olio di semi di girasole biologico spremuto a freddo, citato da Luca Sardella, che contiene omega 6 ed è veramente un toccasana per il colesterolo. Ma anche in questo caso bisogna distinguere tra oli di girasole spremuti realmente a freddo (con contenuti di vitamina E e D) e quelli che lo dichiarano in etichetta ma che sono poi deodorati a 200°C.
Sarei lieto di poterle descrivere meglio il tutto (con dovizia di bibiografie scientifiche) anche perchè io sono consulente di produttori oleari e conosco personalmente ospedali dove l'olio di girasole spremuto a freddo viene usato per regolarizzare il colesterolo.
Al piacere di poterla sentire, cordiali saluti
Pino Africano
Il Luca-Sardella-Rai-Tv quando si esprime lo fa a suo modo, quindi con
grande confusione mescola i termini olio di oliva con quelli di extra vergine e non fa perciò testo ogni suo pensiero espresso.
Riguardo invece alla documentazione scientifica di cui lei dice di disporre,
sarei ben lieta di ricevere la bibliografia. In questo mondo può accadere di
tutto, e l'esempio dell'Olio Cuore con alcuni luminari che hanno lodato alcuni pregi (e nascosto i limiti) è un caso "lampante"(!), quindi è bene verificare.
E' sbagliato comunque sostenere che l'olio di oliva faccia male, non è assolutamente vero. Su tali aspetti non valgono, mi creda, le singole opinioni, ma il puro dato scientifico, quello ovviamente scevro da legami con aziende produttrici. Circa le intolleranze - ch'è poi la moda del momento, su cui è bene ragionarci su con onestà intellettuale - qualsiasi alimento potrebbe risultare poco gradito al singolo organismo, ed è nel soggetto intollerante ch'è da trovare l'anomalia e non nell'alimento.
Riguardo agli ospedali, sappiamo bene come questi funzionino nel fissare le
commesse, ed è bene non prestare molta attenzione.
Un buon testo di riferimento è il Manuale degli oli e dei grassi di Capella, Fedeli, Bonaga e Lercker (edizioni Tecniche Nuove, 1997); come pure
il volume L'olio di oliva nelle formulazioni alimentari: aspetti tecnologici ed analitici (edizione fuori commercio a cura dell'Università di Bari, Facoltà di Agraria di Foggia, 1997).
Quanto all'olio di girasole, questo ha caratteristiche nutrizionali sicuramente inferiori rispetto all'olio extra vergine d'oliva, a partire dalla composizione
acidica, fino al tenore in polifenoli, le molecole biologicamente più attive
nel nostro organismo come antiossidanti.
Quanto al contenuto di vitamine, o meglio dei loro precursori, anche l'extra vergine possiede una gran quantità di tocoferoli e steroli.
Per trovare un olio con uguali, o quanto meno paragonabili, doti nutraceutiche rispetto a quelle dell'extra vergine sarebbe necessario "costruirlo", magari a partire da girasole ad alto oleico, la cui produzione su larga scala però pone più di qualche problema agronomico, aggiungendo quindi, dopo l'estrazione, mediante pressione e successiva raffinazione, tale è la winterizzazione per l'eliminazione delle cere, una gran quantità di polifenoli biologicamente attivi.
Quali costi avrebbe tale processo? Ne varrebbe, e non solo economicamente, la pena?
Mena Aloia