La voce dei lettori

UNA PIOGGIA DI SOLDI

Ci scrive Elena Fortesi: "...rispetto il pensiero del signor Vania ma non lo posso né accettare né concordare..."

04 marzo 2006 | T N

Caro Luigi,
anche se tardi rispetto alla pubblicazione, vorrei esprimere il mio pensiero sull’articolo in epigrafe del 29 ottobre 2005 a cura di Ernesto Vania.

Come produttrice mi sento coinvolta direttamente….

Il Signor Vania ritiene che l’agricoltore non sia imprenditore. Ebbene nel mio piccolo Ti posso assicurare che non è così… siamo proprio degli imprenditori magari non dei manager rampanti o d’assalto ma imprenditori di noi stessi, questo assolutamente sì!!!

In più come esempio limite siamo stati paragonati nei termini ai netturbini… poteva trovare un paragone meno svilente!!!! Con tutto il rispetto che nutro per i netturbini che con il lavoro che fanno non saranno sicuramente invidiati….

Non è questione solo di semantica ma di modo di lavorare e di vivere il proprio lavoro! Ed essere imprenditori non è solo investire o comunicare ma “essere”, “sentire”, “comportarsi”.

Provate a pensare e tu ben lo sai, cosa sarebbe un paese senza l’agricoltura, morirebbe e si spegnerebbe. Senza le bellezze naturali, paesaggistiche, enologiche e gastronomiche, (oltre che culturali) cosa rimane l’industria, le fabbriche, i manager, i commercianti… ma il settore primario è PRIMARIO per un motivo…. Da li nasce il tutto.

Ci definisce una seccatura, un fastidio necessario…. Beh, scusami ma meno male che diamo fastidio e che siamo dei seccatori!!!!

E non siamo di moda o uno status symbol come il cellulare; siamo (tutto il settore!) la spina dorsale di un paese: se non ci si nutre, non si è in forze, non si può lavorare, non si può produrre e non si possono avere “gli imprenditori” e “gli status symbol”!!!!

Chiudo dicendo che la ricerca c’è in tutto il comparto, basta aprire un giornale del settore; il mondo rurale si sta innovando e rinnovando…. Non siamo noi il settore della velocità e delle tecnologie ma siamo la TERRA, la CULTURA ANTICA, le TRADIZIONI e come si sa, ci vuole il suo tempo.

Con ciò rispetto il pensiero del signor Vania ma non lo posso né accettare né concordare con esso.

Sperando di non averTi fatto perdere tempo e di non aver “offeso” l’autore.

Cordialmente,

Elena Fortesi


Giro la mail a Enesto Vania; mi sembra giusto, così da avere una sua risposta.
Non è stato offeso l'autore, il settimnale "Teatro Naturale" è nato con l'impegno di confrontarsi sui temi che la grande stampa ignora o trascura.
Intanto ecco il link per chi volesse rileggere il pezzo: link esterno