La voce dei lettori
BATTI & RIBATTI. IL PESCE GROSSO, IL PESCE PICCOLO, L'INDUSTRIA DELL'OLIO E VIA DISCORRENDO
Una lettera di Mauro Monaco al Direttore: "Viva Report!"
La risposta del Direttore: "Sì, evviva Report! Urrà, brindiam!"
Una nuova lettera di Mauro Monaco: "ma dove era lei?"
La risposta del Direttore: "lei di certo non lo saprà mai..."
10 dicembre 2005 | T N
BATTI
Caro Direttore,
adesso ho capito da che parte stà !
mi riferisco all'articolo di oggi pubblicato su Teatro Naturale, sull'olio d'oliva.
Lei sta dalla parte del "Pesce grosso" da parte delle multinazionali, quelle, per farle un esempio, che hanno fatto in modo di fare il cioccolato senza il burro di cacao.
Lei invece di colpevolizzare gli agricoltori toscani definendoli dei piagnoni, farebbe meglio ad aprire gli occhi sulla realtà delle cose.
Un ultima nota..... Viva Repor!!!!!!
Saluti
Mauro Monaco
Sì, evviva Report! Urrà ! Brindiam!
Non mi riferivo solo agli agricoltori toscani, i quali hanno sicuramente meno colpe - per intenderci - di quelli pugliesi e calabresi, tanto per fare delle opportune distinzioni.
Partendo da uno specifico episodio, mi riferivo ai produttori olivicoli tutti, tranne le élite comprendenti coloro che la realtà la vivono con instancabile coraggio e passione, sperimentandola duramente quando si rendono conto di essere soli. E per soli intendo dire senza coloro che (come lei) dovrebbero invece comprendere la realtà delle cose per quella che veramente è, e non per ciò che appare solo in superficie.
Io non devo cercare consensi, non ho aspirazioni politiche né sindacali. Uso l'intelligenza e scopro il vero volto della realtà : chi capisce bene, chi non capisce pazienza. La mia parte la faccio con onestà intellettuale, chiedendomi alle volte perché continui a farlo di fronte all'ingratitudine e al perenne stato di inconsapevolezza del mondo rurale.
Io provengo da questo mondo e faccio la mia parte fino a un certo punto, perché non posso ignorare la grave situazione, poi dirò basta, ciascuno meriti il proprio futuro. Lo si conoscerà presto questo futuro quando altri Paesi produttori saranno dominatori del mercato per via dell'inedia dei nostri produttori. Altro che aziende di marca, loro sopravviveranno perché agiscono concretamente e con intelligenza. Gli olivicoltori italiani si muovono senza alcuna progettualità e di questo passo potranno solo godere della protezione del Wwf (lo dico senza alcuna intenzione di offendere, sia chiaro).
Lei non si rende conto della gravità , e superficialità , delle sue parole.
Ciò che si vede in superficie non corrisponde mai alla verità delle cose, lo tenga sempre presente in futuro.
Io non sono dalla parte del "pesce grosso" (ma che espressione volgare e così deprimente che ha utilizzato!), sono dalla parte dell'olio di oliva e di coloro che versano sangue e sudore, perché producendo olio, dedicandosi con fatica ai lavori della terra, questi soggetti vivono intimamente l'ansia di non essere mai sufficientemente remunerati.
Lei scrive senza presentarsi, non so nulla di lei. So tuttavia che non ha argomenti e che non ha nemmeno la capacità di leggere. Altrimenti non avrebbe inviato una lettera così vuota, così priva di contenuti, così priva di storia. Nel mio articolo sono stato esplicito, e comunque in tutti gli articoli pubblicati da Teatro Naturale nulla è lasciato al caso. Lei che è così distratto, legga per esempio questo articolo e ci ragioni su: link esterno
E' solo uno dei tanti articoli. Noi abbiamo denunciato uno stato delle cose inquietante, gli altri sono arrivati tardi a comprenderlo e forse non lo hanno veramente compreso, visto che continuano a lamentarsi.
In ultimo, il refrain delle multinazionali che lei tira in ballo è solo un suono, flatus voci e nulla più.
Spero che lei non sia un giovane, altrimenti una simile lettera sarebbe ancora più grave.
I miei saluti sono cordiali
Luigi Caricato
RIBATTI
Quale onore...
essere maltrattato, pardon contattato direttamente dal Direttore.
Innanzi tutto mi chiedo se per scambiare delle idee con lei devo indicare le mie generalità codice fiscale ecc...
dalla mail che mi ha inviato mi ha definito un rozzo, poichè ho affermato che Lei sta dalla parte del pesce grosso.... Le ricordo i termini con cui nell'ultimo articolo usava per... "gli olivicoltori i quali vogliono la carota e non il bastone" ma che belle parole....
Poi afferma dove erano gli olivicoltori quando si facevano delle leggi che li riguardavano, io dico ma dove era Lei...
Comunque non voglio fare polemica, vorrei solo farle presente che già alcuni hanni fa' il Sig. Luigi Veronelli nella sua missiva del lontano 2001, a tutti i Senatori e Deputati esortava uno studio sulla nocività degli oli in commercio, prevedendo un possibile "Olio pazzo"...e poi riferendosi al prezzo "basso" degli oli nei supermercati affermava che si trattava di una frode voluta dalle multinazionali e consentita da politici ignoranti e corrotti.
La ringrazio per avermi concesso la sua attenzione "arroganza a parte" , la saluto e le auguro buon lavoro.
Mauro Monaco
Lei si è risentito, ah sì. E scivola anche nell'ironia per pararsi un po' dalla brutta figura rimediata. Intanto la sua storia lei non la comunica mica (esempio: è un olivicoltore, un frantoiano, un semplice consumatore, un ristoratore? Eccetera), e continua a scrivere sempre appoggiandosi al tale che ha detto questo, al talaltro che ha riferito quest'altro. E lei? Ha bisogno di resuscitare Veronelli per esprimere una sua posizione?
Formuli invece un pensiero suo, originale; lo argomenti e su "Teatro Naturale" troverà sempre spazio, perché non siamo di parte come lei crede.
Prima di lanciarsi in accuse si informi. E legga intanto tra gli articoli di "Teatro Naturale" in archivio; e poi, su dove ero io nel momento in cui si facevano le leggi sull'olio lei di certo non lo saprà mai, perché ignora la realtà e scrive in maniera sbrigativa e superficiale ignorando la mia storia e soprattutto quella del comparto olio di oliva: ho scritto articoli durissimi, tanti e su più testate, per evidenziare le anomalie di certe leggi, ho lanciato accuse precise, mentre lei evidentemente sonnecchiava.
Caro Monaco, si svegli: alla presidenza della Commissione Ue relativa alle sostanze grasse (la quale peraltro suggeriva e valutava intorno alle ultimissime leggi in materia di olio di oliva) vi era guarda caso un rappresentante delle associazioni dei produttori olivicoli targato Italia! Si informi, dunque, caro Monaco, e non ceda all'agitazione. Si calmi e rifletta un poco, non sia frettoloso. Ignorare la realtà dei fatti è grave e nuoce pesantemente alla qualità delle sue lettere, anche di quest'ultima mail, nutrita ancora di pensieri altrui e di tanti pregiudizi.
Gli olivicoltori, mi creda, hanno bisogno di essere ridestati dall'inedia in cui sono precipitati da sempre. Questi lasciano ad altri le decisioni relative al proprio futuro, quindi, a cose fatte, non hanno più alcun motivo di lamentarsi: questo almeno lo comprende? O devo essere più esplicito e dire che i produttori si disinterassano del proprio futuro perché troppo impegnati a lamentarsi del proprio passato e del presente?
Chi fa la voce grossa qualcosa nel farsi di una legge la ottiene, ma chi dorme, lei lo sa bene, chi dorme ... non piglia pesci (così, giusto per ritornare alla sua infelice battuta della precedente lettera).
E' chiaro, ora? O devo rispiegarlo?
Sempre un saluto cordiale,
Luigi Caricato